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 2014  ottobre 04 Sabato calendario

LA SVOLTA IRONICA DEL FOULARD

Torna in grande stile il foulard, accessorio versatile e chic ma anche complesso, che vediamo sulle passerelle annodato con glamour in decine di fogge diverse, ma che a volte mette soggezione. Come lo metto, dove lo lego, in che modo lo porto? La parola d’ordine degli stilisti è una sola: sdrammatizzare. In modi, in formati, in materiali differenti, il loro è un ritorno al futuro: citare, ripescare, valorizzare il patrimonio di una grande tradizione aggiornandolo alle linee e alle geometrie di ciò che sarà di moda domani.
È passato mezzo secolo ma è ancora attuale il dogma di Diana Vreeland: “Prerogativa del foulard è conferire un’eleganza istantanea. Consiglio alle donne di annodarlo semplicemente attorno al collo, al mattino prima di uscire di casa, senza neppure guardarsi allo specchio, e di indossarlo così per tutta la giornata”. Chi si annoia del troppo classico (annodato al collo, legato alla borsa) ha molte altre possibilità. Ne abbiamo contate fino a 46, nel tutorial che circola in Rete e si intitola appunto Foulard, 4-6 modi per indossarlo . Ma se non sono Kate Moss mi starà bene arrotolato e infilato nei passanti dei jeans a mo’ di cintura? Mi donerà legato in testa come una bandana gipsy o anche pirata dei Caraibi? Mi farà somigliare a Wanda Osiris se opto per la versione turbante fai-date? Ridisegnato da Gucci, da Ferragamo, da Cavalli, da Pucci, da Chanel il foulard torna in realtà senza essere mai sparito e si conferma status symbol per eccellenza come e più di una borsa. Praticamente un feticcio, che fra l’altro ha avuto un nuovo rilancio dalla domanda delle donne islamiche. Hermès lo celebra con uno store on line divertente da visitare, che sarà presentato con un ballo in maschera , Il ballo di seta, venerdì prossimo al Teatro dell’Opera di Roma. All’indirizzo la maisondescarres. com si potranno visionare più di 600 diversi modelli di foulard e ancora nuovi modi di annodare un carré.
Rispetto ai gloriosi anni 60 il foulard è lievemente ridimensionato nelle misure, per essere meno monumentale, meno impegnativo. Da 90 x 90 è sceso al più attuale 70 x 70. Se nel 1966 il disegnatore Accornero per Gucci creò appositamente per Grace di Monaco il celebre Flora, un tableau di fiori di 32 colori diversi, oggi la nipotina Charlotte Casiraghi si lega al collo il più facile fazzoletto non più in seta ma in mussola di cotone esibito dalle mannequin nell’ultima sfilata Gucci a Milano. Grande successo a Firenze quando, ai primi di settembre, la griffe Emilio Pucci ha aperto il palazzo di famiglia a un gruppo di vip americani della Celebrity Fight Night Foundation: ciò che ha destato maggiore interesse sono state le spiegazioni di un print designer dell’azienda che illustrava i vari processi di creazione e stampa di un foulard. Si converte al foulard, ma austero come prescrive l’Islam, Lady Gaga, che, a Istanbul per un concerto un paio di settimane fa, si è concessa un pomeriggio di shopping in incognito coprendosi la testa come le musulmane osservanti (ma l’hanno riconosciuta lo stesso, dai bizzarri occhiali da sole...).
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HERMES
CRUCIANI
FALIERO SARTI
GUCCI
LA MOSTRA
Le foto a centro pagina sono tratte dalla video installazione “Voir la mer” all’interno della mostra “MAdRE” di Sophie Calle.
L’artista francese ha filmato la prima volta davanti al mare di donne turche che non l’avevano mai visto.
Le ha riprese da dietro e poi da davanti per cogliere l’emozione nei loro occhi.
Da sabato prossimo al 15 febbraio, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea (To)