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 2014  ottobre 03 Venerdì calendario

I GENITORI BAMBINI E LA NONNA FELICE


Sara è tornata a scuola, alla Castellana, porte di Treviso, la via dove si rincorrono le ville venete del Palladio. Sara (chiamiamola così) ha 14 anni, frequenta la terza media e a giugno sosterrà gli esami di licenza, ma non è un’alunna come le altre. Le piacciono le stesse cose, ora veste di nuovo come le coetanee. Ma lei ha qualcosa che a quell’età è difficile avere: è mamma di un bel bambino che ormai ha tre mesi. Solo nei giorni scorsi, quando ha compiuto 14 anni, la ragazzina ha potuto riconoscerlo. Alla nascita no, troppo giovane. Una bambina anche lei. E anche il papà, Marco (altro nome di fantasia), di anni ne ha appena 13. Anche lui frequenta la terza media, stessa scuola, ma sezione diversa, e “ama” Sara ormai da tre anni da quando entrambi erano ancora in quinta elementare. Un amore precoce che non sembra scalfito dall’enorme responsabilità del nuovo arrivato.
Il piccolo è nato alla fine di giugno, poche settimane dopo la fine dell’anno scolastico, e fino a quel momento la gravidanza era stata un dolce segreto. Per tutti i nove mesi i due ragazzini supportati dai loro genitori hanno mantenuto il massimo riserbo.
Hanno continuato a frequentare la seconda media e alla fine dell’anno hanno salutato i compagni dandosi appuntamento a settembre. Solo una “pancetta” ben mascherata e mai una nausea. Nessuno, nemmeno gli amici più cari, avevano sospettato nulla. Invece a fine giugno Sara è stata ricoverata in ospedale. Il parto era vicino e Marco non l’ha mai lasciata sola. Tutti i giorni inforcava la sua bicicletta e andava a trovarla e quando il piccolo Filippo (altro nome inventato per tutelare la privacy dei protagonisti) è nato era lì al suo fianco a tenerle la mano come fanno tutti i papà. E tante fotografie con il telefonino. Poi un enorme fiocco azzurro sulla porta di casa di Sara alla Castellana ha svelato a tutti quello che per nove mesi era stato un dolce segreto. Troppa la gioia di tutta la famiglia per tenere la notizia ancora nascosta.
E poi che c’è di male se al momento del concepimento la mamma aveva 13 anni e il papa 12? «C’è chi pensa che avere un figlio a 13 anni significhi rovinarsi la vita taglia corto la mamma di Sara intervistata dal Gazzettino, il primo a dare la notizia di questi genitori super giovani – Per noi non è così: in Africa, ma anche in altri Paesi, è normale. Qui è considerata una cosa strana, per noi non lo è». Una storia nata sui banchi di scuola quella tra Sara e Marco, addirittura in quinta elementare e cresciuta con loro. Una storia d’amore sincero quella tra i due ragazzini che oggi continuano a stare insieme e che sognano un futuro.
Ora Sara, la classica ragazzina acqua e sapone, vive con la sua famiglia – papà artigiano, mamma casalinga, una sorella e un cagnolino – insieme al suo piccolo. Alla mattina va a scuola, lasciando il piccolo Filippo alle cure della nonna non ancora quarantenne, e al pomeriggio, dopo lo studio, si occupa del suo bambino. Marco invece sta un po’ con la madre commerciante e un po’ con il papa che abita fuori città, ma ogni momento libero lo passa a casa di Sara: coccola suo figlio e impara, con un certo imbarazzo, a fare il papà. «Per noi è stata una sorpresa – raccontano gli amici – non ce l’aspettavamo. Ma ora è bello vedere che stanno ancora insieme, dopo tre anni la loro storia continua. Certo avere un figlio è una bella responsabilità, ma sono felici e questo è ciò che più conta».
Felicissimi anche i nonni, in particolare proprio la mamma di Sara che più di tutti si occupa del nuovo arrivato. «Lo abbiamo accolto con tanta gioia – racconta nell’intervista – Per noi è stata la cosa più naturale del mondo, io mi occupo del bimbo la mattina, mentre mia figlia è a scuola. Ma finite le lezioni, lei torna a fare la mamma e io la aiuto».
La vita dei due giovanissimi genitori non è, almeno per ora cambiata di molto, la scuola rimane la priorità anche perché quest’anno dovranno affrontare gli esami di terza media. «Tutto procede, tranquillamente – racconta ancora la nonna – Lei continua i suoi studi, i ragazzi si conoscono da tempo e stanno ancora insieme. Certo, mettere al mondo un figlio implica delle responsabilità, ma resta la cosa più bella del mondo».
La serenità famigliare in un contesto del genere è fondamentale. «La nostra è una famiglia normale – dice ancora la donna – mio marito è un artigiano, io sono casalinga. Non abbiamo particolari problemi, né economici né d’altro tipo, quindi a nostra figlia diamo tutto il sostegno di cui ha bisogno. Questo aiuta a darle serenità: lei sa che non è sola, che noi saremo sempre al suo fianco». «Quella tra Sara e Marco – conclude – è una storia sincera, si conoscono da sempre. Mettere al mondo un figlio è una scelta di responsabilità, per noi sarebbe stato strano il contrario. Non capisco chi anziché accogliere con gioia una nascita, sceglie di bloccarla. Quando c’è l’amore non ci sono comunque ostacoli».
Isabella Villa
v.illa@ilsecoloxix.it