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 2014  ottobre 03 Venerdì calendario

HONG KONG, IL RIBELLE

La star della protesta è Joshua Wang, 17 anni, il cui volto, con la frangetta e gli occhiali rettangolari neri, è già divento un’icona. Figlio di militanti prodemocrazia, Wong (già arrestato venerdì scorso e poi rilasciato) ha appena conseguito la maturità al liceo anglicano United Christian college. Malgrado la giovane età, ha già vinto una battaglia politica due anni fa, quando aveva solo 15 anni. Allora creò il movimento Scholarism contro il progetto di introdurre nelle scuole corsi di educazione patriottica (amore per la Cina e il partito comunista). Il governo di Hong Kong fu costretto a ritirare il progetto dopo grandi manifestazioni di piazza. Il quotidiano locale “Wei Wei Po”, vicino a Pechino, ha tentato di demolirne la figura insinuando che sia manovrato dagli americani.

HONG KONG, IL LEADER -
Il primo bersaglio delle proteste ha nome e cognome: Leung Chun-ying, spesso abbreviato in CY Leung, il 60enne che dal marzo 2012 guida la Regione amministrativa speciale cinese. Leung Chun-ying è il terzo uomo a sedere sulla scomoda poltrona di amministratore delegato di Hong Kong, dopo Tung Chee-hwa e Donald Tsang: un uomo di Pechino, secondo i suoi (tanti) detrattori, ritratto sui muri con denti da vampiro. La sua posizione è però più complessa: Leung non sarebbe ben visto dal presidente Xi Jinping. Mentre nella Cina si sprecano gli editoriali contro gli studenti e si rinnova il sostegno all’amministrazione politica, c’è chi pensa che non sia da escludere il suo “sacrificio” per il ritorno alla stabilità sociale, tanto cara a Pechino.