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 2014  ottobre 03 Venerdì calendario

SODANO, IL NUOVO VICERÈ DELLA NAPOLI SOSPESA

Napoli
È da sempre l’uomo forte della giunta arancione. Il fedelissimo del sindaco “sospeso” Luigi de Magistris, il cardinale Richelieu di Palazzo San Giacomo, come lo definiscono i suoi avversari. Insieme al colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio, che a Palazzo San Giacomo è il deus ex machina, rappresenta uno dei due pilastri sui quali si regge l’avventura politica dell’ex pubblico ministero che ieri si è sfogato ancora: “L’Italia è una democrazia malata”, quasi un “regime”. Toccherà a Sodano, una laurea in scienze agrarie, tre figlie e una moglie innamorata cotta delle verdi colline della Nuova Zelanda, reggere per diciotto mesi, o forse meno, le traballanti sorti degli arancioni al Comune di Napoli. Impresa non facile, vista la sempre più risicata maggioranza che sostiene la rivoluzione di Giggino. Senza il sindaco restano 24 voti su 48, pochi per andare avanti, si spera che l’unico consigliere di Sel confermi il suo sostegno così come ha fatto votando a favore del bilancio per arrivare a 25, ma nel partito di Vendola la discussione è ancora tutta aperta. In più dal 12 ottobre Sodano sarà il supersindaco dell’area metropolitana di Napoli, e si troverà a gestire i destini di 3 milioni e mezzo di persone. Ce la farà, giura chi lo conosce da anni, “Tommaso è abituato alla lotta politica dura”. Classe 1957, Sodano si iscrive da giovanissimo alla Fgci, l’organizzazione dei giovani comunisti. Sono gli anni delle lotte operaie alla mitica Alfasud di Pomigliano d’Arco, la sua città, e dei primi comitati anticamorra. Lotta dura pure quella, quando tra Nola e Ottaviano, il regno di Raffaele Cutolo, dirigenti comunisti e socialisti venivano aggrediti, feriti o ammazzati. Di chiara fede ingraiana, nel senso di Piero Ingrao, scrittore, poeta e storico dirigente della sinistra del Pci, nel 1989 Sodano aderisce a Rifondazione. Prima assessore alla Provincia di Napoli, poi senatore della Repubblica nel 2001, di nuovo assessore nel 2006, ma questa volta con una carica importante per la Campania: presidente della commissione Ambiente. Il coronamento di anni di battaglie contro il business dei rifiuti e l’intreccio tra politica, affaristi e camorra. Anche grazie alle sue denunce la Procura della Repubblica di Napoli ha potuto aprire una serie di inchieste. Un’esperienza di lotta che Sodano ha raccontato ne La Peste, il libro scritto per Rizzoli insieme al nostro collega Nello Trocchia. Ma è il no secco alla costruzione di nuovi inceneritori ad avvicinarlo a de Magistris, che gli affida il ruolo di vicesindaco.
Personalità complessa, uomo di lotta e di governo, capace di muoversi nelle piazze come negli intricati palazzi del potere napoletano. Con qualche incidente di percorso che fa gridare allo scandalo i suoi avversari. Il primo è una condanna a 1 anno e quatto mesi, pena sospesa, per l’aggressione a una vigilessa di Pomigliano d’Arco durante una manifestazione di 500 commercianti che si opponevano alla costruzione di centri commerciali. Il secondo è una indagine per abuso d’ufficio aperta dalla procura napoletana per un contratto di collaborazione da 20mila euro fatto all’università di Bergamo per il “paes”, patto fra i sindaci europei per la crescita sostenibile. La collaborazione fu affidata senza gara, è l’accusa, la difesa di Sodano sostiene invece che la soglia dell’affidamento consentiva di evitare la gara.
Enrico Fierro, il Fatto Quotidiano 3/10/2014