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 2014  ottobre 03 Venerdì calendario

QUELLA FALSA VERITA’ SULLE VACCINAZIONI

Stati Uniti mobilitati per il caso di Ebola scoperto a Dallas. Ma forse gli americani dovrebbero anche preoccuparsi dei focolai di malattie infettive, non altrettanto letali ma comunque abbastanza gravi, che erano state debellate e che ora riaffiorano a causa dei proseliti fatti in alcune parti del Paese dal movimento anti-vaccinazioni. Mentre tutti invocano un siero anti-Ebola, i vaccini che hanno consentito di spazzare via la poliomielite, il morbillo, gli orecchioni (parotite) e altro ancora, vengono contestati da una quota minoritaria ma consistente di genitori. E i risultati si cominciano a vedere: il morbillo è tornato a New York e nella Orange County, a sud di Los Angeles, un’epidemia di orecchioni, partita dalla State University di Columbus, rischia di diffondersi in Ohio, mentre si moltiplicano in tutta la California i casi di pertosse.
La prima reazione è quella di prendersela coi genitori che mettono a repentaglio la salute dei figli perché influenzati da convinzioni pseudoscientifiche, rigidità ideologiche o, peggio, mode del momento. Ma, se scavi un po’, scopri che i loro errori – negli Usa come in Europa – possono essere meno incomprensibili di quanto non appaia a prima vista. E qui qualche responsabilità ce l’ha anche la stampa. Alla fine degli anni Novanta la rivista scientifica Lancet pubblicò uno studio che suggeriva l’esistenza di un legame tra le vaccinazioni e l’autismo. La notizia provocò enorme scalpore in tutto il mondo. Seguì il diffondersi di altre notizie (o pseudonotizie) allarmistiche dello stesso tenore. Ci volle del tempo per scoprire che lo studio finito su Lancet era sbagliato e il suo autore (un chirurgo inglese al quale venne proibito di esercitare la professione medica), in malafede. Ma questa svolta ebbe un risalto molto minore e le statistiche dicono che il numero delle famiglie che rifiutano di vaccinare i loro figli ha continuato a crescere anche dopo il «contrordine» degli scienziati. C’è poi l’eterno problema della visibilità. Così come chi ha sempre vissuto in un’era di pace non capisce gli orrori della guerra che vede solo nei film e nei videogiochi, è difficile sensibilizzare i genitori sui rischi di malattie come la poliomielite: padri e madri degli anni Cinquanta e Sessanta incontravano per strada i bimbi paralizzati con le grucce o in sedia a rotelle e correvano a vaccinare i figli. Ma la malattia, un tempo abbastanza diffusa in America (quasi 60 mila casi all’inizio degli anni Cinquanta), è stata totalmente sradicata dalle vaccinazioni: zero casi da diversi anni. Tenere alta la guardia senza una minaccia visibile richiede molto più impegno.