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 2014  ottobre 02 Giovedì calendario

IL SERPENTONE ROMANO DEL CORVIALE STRITOLA ALTRI VENTI MILIONI DI EURO


ROMA Dopo nomine e consulenze, nuovi sprechi in arrivo per la Regione Lazio. Protagonista dell’ennesimo sperpero, in barba alla tanto sbandierata spending review, è Corviale. Il quartiere simbolo della periferia romana sarà oggetto dell’ennesimo studio di riqualificazione, un concorso internazionale, bandito dall’Ater (Azienda per l’edilizia pubblica) e finanziato dalla Regione che costerà 517 mila euro. Ma cos’è Corviale? E perché, di amministrazione in amministrazione, si sprecano danari pubblici per progetti che non vedono mai la luce? Il «Serpentone», come lo chiamano i romani, è un edificio di acclarata bruttezza progettato nel 1972 da un team di architetti coordinati da Mario Fiorentino in pieno boom edilizio. Erano gli anni del cosìddetto «Sacco di Roma», quando i palazzi venivano costruiti in quartieri senza servizi e le abitazioni diventavano dormitori nel nulla. In questo senso, Corviale non fu da meno. La costruzione di questo casermone di periferia ebbe inizio nel maggio del 1975. Le dimensioni dell’insediamento erano notevoli: 60 ettari di spazio, con 700 mila metri cubi di edilizia residenziale e quasi 90 mila extraresidenziale. Nel 1982 videro la luce le prime case ma i lavori non furono mai terminati. L’impresa edile, unica affidataria dei lavori, fallì. Poco dopo iniziarono le prime occupazioni abusive, 700 famiglie si insediarono a Corviale, un via vai che perdurò fino alla fine degli anni Novanta. Corviale è stata al centro di ogni programma elettorale. I fondi per la riqualificazione ci sono dal 2004: 42 milioni di euro deliberati dalla giunta Storace, confermati da quella Marrazzo e successivamente bloccati nel 2010, quando l’allora assessore alla Casa Teodoro Buontempo, con Renata Polverini alla guida della Regione, paventò l’idea di abbattere e ricostruire il quartiere. Demolizioni, restyling, riqualificazioni, progetti all’insegna del verde, con l’idea avveniristica di trasformare i pallidi tetti di cemento del Serpentone in prati ed orti. Nulla è stato fatto. Il quartiere ha provato a risorgere: una biblioteca comunale e un Mitreo di arte contemporanea, una cavea sotto i cui spalti la domenica si tiene un farm market e ancora, un campo da rugby e il Municipio, il XV, che una decina di anni fa, ha deciso di spostare qui sotto la sede del proprio consiglio, l’anagrafe e i vigili urbani. Adesso ci riprova il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. In campo ci sono 20 milioni della Regione Lazio. Il piano è faraonico. Tre milioni di euro andranno ad interventi già programmati di manutenzione del «Serpentone», 1,9 per la manutenzione della «trancia H» (un edificio diagonale rispetto alla struttura principale), 500mila per la realizzazione del già citato concorso, 9 per la sua attuazione (ci vorranno sei mesi per bandirlo e sei mesi per chiuderlo), oltre 4 milioni andranno per la ristrutturazione degli oltre 100 appartamenti occupati che si trovano al quarto piano (con la garanzia di rientrare per chi ne ha diritto). A questi si sommano altri 6 milioni, sempre per il quarto piano, stanziati nel 2006 ma mai spesi. «Su Corviale il presidente Zingaretti non la racconta tutta e gli sprechi tardano a sparire», chiosa Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Politiche Abitative. «Su autorizzazione della giunta», continua Santori, «spenderà un vecchio miliardo di lire per l’ennesimo inutile studio». Santori annuncia poi che nei prossimi giorni presenterà un esposto alla Corte dei Conti contro «questo provvedimento» diffidando l’Ater «a operare azioni che portino a questo furto autorizzato nei confronti delle tasche dei cittadini laziali», conclude il consigliere.