varie 2/10/2014, 2 ottobre 2014
Il meglio degli articoli di oggi su Francesco Totti. È simbolico che proprio a Manchester, anche se dall’altra parte della città, Francesco Totti abbia portato via a Ryan Giggs il record di marcatore «meno giovane» in una partita di Champions League
Il meglio degli articoli di oggi su Francesco Totti. È simbolico che proprio a Manchester, anche se dall’altra parte della città, Francesco Totti abbia portato via a Ryan Giggs il record di marcatore «meno giovane» in una partita di Champions League. Dire più vecchio sarebbe, più che una mancanza di rispetto, una descrizione non veritiera della realtà. I nomi del capitano della Roma e dell’ex ala del Manchester United sono spesso accostati quando si parla di carriere infinite. Con una grande differenza: a 38 anni Francesco Totti si permette di giocare quasi sempre da titolare e incidere sulle partite, Giggs alla stessa età era una meravigliosa riserva [Luca Valdiserri, Cds 2/10/2014]. Il capitano della Roma è andato in gol a 38 anni e 3 giorni. In assoluto c’è da battere Ferenc Puskás che, in Coppa dei Campioni, fece centro contro il Feyenoord a 38 anni, 5 mesi e 20 giorni. E, a fine stagione, alzò il trofeo con il Real (1966). Soffiato il primato a Giggs, 37 anni e 289 giorni, il capitano della Roma, per superare anche l’ungherese, dovrebbe arrivare ai quarti. Lì si è fermato due volte, con Spalletti in panchina, nel 2007 e nel 2008. Sempre a Manchester, ma all’Old Trafford [Ugo Trani, Mes 2/10/2014]. A 38 anni deve essere esaltante scoprire che puoi stupire ancora e non si tratta solo di un gol leggendario all’età della pensione calcistica ma di una vera e propria apoteosi. Il mondo ha scoperto Totti e sembra pazzesco che sia successo solo ora. Eppure per certi versi è così. Francesco Totti era più o meno considerato «quello che si ostina a giocare per la Roma», il fenomeno che non ha mai voluto cambiare maglia e dimensione, uno che è stato bravo e ha persino vinto un Mondiale per poi rimanere semplicemente in circolazione, a Roma, in casa sua [Giulia Zonca, Sta 2/10/2014]. Francesco Totti, ormai, è una sorta di Madonna pellegrina dei nostri anni di cuoio. Una divinità profana che, sull’altare dell’Etihad di Manchester, ha trovato nuovi adoratori dopo il gol che ha fatto scatenare i giornali inglesi. «Italian legend», «Italian Maestro», «Vintage Totti» e via giochi di parole tesi a celebrare la prima rete segnata in terra inglese dal capitano della Roma. Un vuoto in carriera su cui il City, in un tweet, prepartita aveva ironizzato. «Non l’avevo letto, ma mi ha portato fortuna», ha detto il leader giallorosso, prima della celebrazione video dell’Uefa e addirittura dei complimenti del Premier Matteo Renzi, che lo ha chiamato da Palazzo Chigi. «Mi ha sorpreso e reso felice. Una chiamata del presidente è motivo d’orgoglio» [Massimo Cecchini, Gds 2/10/2014]. Totti deve la sua giovinezza calcistica, principalmente, a tre fattori: 1) una professionalità nei comportamenti che non sempre gli è stata riconosciuta; 2) la modernità del suo calcio da «falso nueve» ancor prima che questa definizione fosse stata inventata; 3) la luna di miele con Rudi Garcia [Luca Valdiserri, Cds 2/10/2014]. La sua revisione annuale inizia in una clinica di Merano, dove i cucchiai non sono quelli diretti ai portieri ma servono per girare le tisane. La dieta è ferrea (dell’amata Nutella sono rimaste le foto). Una settimana di depurazione, trattamenti, erbe drenanti per smaltire i liquidi in eccesso, massaggi rilassanti [Matteo Pinci, Rep 2/10/2014]. Dall’estate 2011, quindi poco più di tre anni fa, Totti ha cominciato a darsi una regolata. Dieta quasi ferrea per scendere dagli 86 chili scarsi al peso forma attuale che di 82,6. Difficilmente arriva a 83, forse quando gli scappano due cucchiaiate sul tiramisù che resta il dolce preferito. «Per lo scudetto rinuncio a un anno di gelato» ha detto a inizio stagione. Intanto si è tolto la pasta e il pane, anche la pizza che gli piace tantissimo. Pollo, pesce, frutta e verdura. E orari da papà: a letto presto la sera e il primo ad alzarsi al mattino [Ugo Trani, Mes 2/10/2014]. A Trigoria arriva alle 8 e 30, anche quando l’allenamento è alle 11. Almeno due-tre volte a settimana si affida alla macchina isocinetica. Lavora sulla forza, sul potenziamento muscolare. Per prevenire gli infortuni. E mettere in sicurezza il ginocchio destro operato nel 2008 e la caviglia sinistra inchiodata da 13 viti nel 2006 [Ugo Trani, Mes 2/10/2014]. In allenamento si affida a Vito Scala, il preparatore e l’amico. Al contrario di Zeman, che non gli concedeva sconti, Garcia ha capito che dosarne le forze sarebbe stata la sua forza. Con il francese Totti gioca in media 65 minuti a partita: in 7 occasioni è uscito tra il 72’ e il 77’, in 3 dopo l’80’, 6 volte è entrato partendo dalla panchina. Solo 8 match li ha giocati per intero: usurare la macchina non serve a migliorarne le prestazioni [Matteo Pinci, Rep 2/10/2014]. I primati battuti da Totti sono così tanti che un articolo risulterebbe solo un arido elenco di dati. Quelli a cui tiene di più sono senz’altro lo scettro di presenze e dei gol nell’attuale Serie A (564 caps e 235 gol), inseguendo record-man assoluti come Maldini (il primo) e Piola (il secondo), senza contare che tra Roma e Nazionale A, in gare ufficiali, è arrivato ora a 300 reti [Massimo Cecchini, Gds 2/10/2014]. Francesco ha un contratto fino al giugno 2016 (cioè alle soglie dei 40 anni), ma se il fisico lo sorreggerà, perché non prolungare il suo contratto per una-due stagioni? Così facendo si coniugherebbero almeno tre desideri: consentire al capitano di battere il primato di Costacurta che – portieri esclusi – è finora il più «vecchio» calciatore impiegato (nonché goleador) nel nostro campionato (41 anni e 25 giorni); far giocare a Totti almeno una partita nel nuovo stadio, che dovrebbe essere pronto nel 2017; regalare alle casse societarie ancora anni di introiti tottiani, visto che voci ufficiose dicono che la maglia numero dieci venda come le altre messe insieme [Massimo Cecchini, Gds 2/10/2014]. È diventato un modello perché ha iniziato a 16 anni e non è logoro, ha debuttato quando Destro e Florenzi avevano 2 anni scarsi eppure coabita con loro, ha cambiato ruolo e ha preso il meglio da ogni spostamento. Ala con Zeman, falso 9 con Spalletti, playmaker con Capello e genio con Garcia. Se fosse andato via da Roma si sarebbe fermato prima. Magari con qualche trofeo in più ma senza il gol che ha segnato a 38 anni, 3 giorni e un nuovo status: King Totti. Non solo re di Roma [Giulia Zonca, Sta 2/10/2014].