Fulmini 2/10/2014, 2 ottobre 2014
UTOPIA
«Lui non si imita, chi prova a farlo vuol dire che non ha capito niente. Lui è Zeman, è l’utopia» (Andrea Stramaccioni).
RECORD «L’ennesimo record? Non ho intenzione di fermarmi qui, mi sento ancora bene. Non avverto il peso dell’età» (Francesco Totti, che dopo il gol di martedì al City è il calciatore più anziano ad aver segnato in Champions).
110% «Se in Olanda mi poteva bastare dare l’80%, qui devi sempre essere al 110% altrimenti rischi di fare figuracce. Non ci sono mai partite facili, ma con l’esperienza ho imparato a gestirmi e dare il meglio di me nelle diverse circostanze» (Graziano Pellé).
FACCIA «Lippi parla in faccia, ma forse parla più in faccia Mazzone. Ho avuto tanti grandi allenatori in Nazionale: Sacchi, Maldini, Trapattoni e Zoff. La differenza sta nel saper trasmettere ai ragazzi e saper leggere le partite» (il ct dell’Under 21 Gigi Di Biagio).
MADRE «Beh, in effetti negli ultimi mesi ho visto più voi che mia madre. Ma va bene così, sarebbe peggio se nessuno mi cercasse. A parte gli scherzi, ho ancora voglia di correre» (Fabio Aru).
DIABOLICO «È una situazione diabolica. Perché adesso io sono sicuro di saperne di più, non solo nel calcio, rispetto a quando ero giovane, però mi manca quella grinta. Da una parte sei più ricco, dall’altra più povero» (Arrigo Sacchi).
DOPO «Io son partita dicendo mi godo questa opportunità, però lo vivo in maniera molto intensa. Per me godermi il Mondiale significa solo una cosa, vincere, non ho delle vie di mezzo. Non riesco a dire: c’ero. Forse dopo». (Eleonora Lo Bianco, 34 anni, palleggiatrice della Nazionale azzurra).
BILANCI «Non sono arrivato ancora al punto di dover fare i bilanci, ci sono ancora tante belle cose davanti... Ho sempre scelto la migliore opportunità per me, nella Nba o in Europa, non è stato importante» (l’ala lituana ex Nba Linas Kleiza, da quest’anno all’EA7).
COOL «Da quando ho memoria ho sempre guardato la F1 in tv. All’età di 5 anni ho provato per la prima volta un kart, ero davvero piccolissimo. E quando ho percorso i primi giri ho avuto la sensazione che nella vita avrei voluto fare proprio quello. Dodici mesi dopo ho iniziato a correre, alla prima gara mi sentivo così cool, me la sono goduta tantissimo. E da lì ho guidato, guidato, guidato» (Valtteri Bottas, pilota della Willimas).