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 2014  ottobre 01 Mercoledì calendario

UN ESERCITO DI GIOVANI DISOCCUPATI: 44,2%

ROMA.
Scende il tasso di disoccupazione, non quella giovanile però. E soprattutto in un mese, tra luglio ed agosto, si creano 32 mila posti in totale, ma i ragazzi under 24 ne perdono quasi altrettanti (33 mila), addirittura 88 mila rispetto allo stesso mese del 2013 (il 9% in meno). A fronte di 3 milioni e 134 mila disoccupati, di cui 710 mila giovani. Una crisi senza freni, fotografata dai dati Istat diffusi ieri. E confermata dal rapporto sul mercato del lavoro del Cnel: un milione di posti persi in sette anni, due milioni di posti da creare da qui al 2020 per tornare al tasso di disoccupazione pre-crisi, il 7%. Ipotesi che però «sembra irrealizzabile». Se si includono anche scoraggiati (3 milioni) e sottoccupati, il tasso di disoccupazione secondo il Cnel schizza ben oltre il 30% nel 2013.
Per l’Istat ad agosto cala invece di tre decimi di punto, fermandosi al 12,3%, sebbene quello giovanile voli al nuovo record del 44,2% (un punto percentuale in più su luglio e 3,6 punti sul 2013), al top dal 1977, anno di contestazioni e terrorismo. Ma questo significa solo che più ragazzi si sono messi alla ricerca di un posto, mentre in totale prevale lo scoraggiamento di chi neanche ci prova più (82 mila disoccupati in meno). A far paura però sono i dati sull’occupazione, laddove il numero generale conforta, quello giovanile registra ancora un’emorragia. Ad agosto gli occupati italiani erano 22 milioni e 380 mila (+32 mila rispetto a luglio, appunto). Tra questi, 895 mila giovani (-33 mila). Una cifra quest’ultima che si avvicina gradualmente e pericolosamente a quella dei disoccupati under 24: 710 mila nelle liste dei senza lavoro (crescenti) e meno di 900 mila con la busta paga (per lo più precarissima, in ascesa). Questo il quadro.
«Stiamo bruciando pezzi di futuro», si allarma Marco Gay, presidente nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria. «Alcuni dati positivi ci sono», fa notare Giuliano Poletti, ministro del Lavoro. Per poi ammettere però che «non ci sono cambiamenti positivi rispetto alla situazione di grande difficoltà dell’occupazione giovanile». Filippo Taddei, responsabile economia e lavoro del Pd, invita a «non trascurare l’insieme dei segnali positivi» (32 mila posti in più, 82 mila disoccupati in meno). Anche se «siamo consapevoli delle criticità per quanto attiene l’occupazione giovanile e quella femminile».
Valentina Conte, la Repubblica 1/10/2014