Roberta Scagliarini, CorriereEconomia 29/9/2014, 29 settembre 2014
MARINELLA SOLDI: SIAMO EDITORI IN REAL TIME
«Non siamo il terzo polo tv ma il terzo editore, è molto diverso». Marinella Soldi ceo di Discovery Italia e responsabile anche per il sud Europa del gruppo americano rifiuta etichette politiche per la sua rete televisiva. E non si esprime sui competitor Rai e Mediaset. «Questo è un mercato difficile per tutti, anche per noi – spiega – perché la competizione in pochi anni si è allargata da pochi canali a centinaia. Bisogna continuare a trovare nuove chiavi e idee. Con il nostro portfolio ogni mese raggiungiamo 44 milioni di persone. È un dato che ha molto a che fare con la responsabilità del contenuto che proponiamo loro. Questo per noi è uno stimolo continuo a innovare».
Per il gruppo statunitense l’Italia è uno dei mercati più importanti: la tv che sbarcò in Italia nel 1997 ha una share del 10 per cento tra gli spettatori che hanno tra i 15 e i 54 anni. La società italiana ha un portafoglio di 12 canali (tra i quali Discovery Channel, Real time, Dmax, Focus e K2), distribuiti su diverse piattaforme e negli ultimi 4 anni è cresciuta in modo esponenziale. Ha ampliato il proprio modello di business affiancando ai canali a pagamento quelli gratuiti, ha investito sui contenuti, ha lanciato il genere televisivo che vede protagoniste le persone reali e la sua quota di audience sul totale degli spettatori è passata dallo 0,6 per cento del 2010 al 7,4 per cento attuale. Real Time e Dmax i suoi due canali gratuiti più famosi, dedicati al mondo femminile e a quello maschile, sono rispettivamente l’ottavo e il nono canale nazionali. Un successo inaspettato solo qualche anno fa. Così, l’editore ha anche cominciato a fare acquisizioni. «In Italia abbiamo finalizzato nel 2013 l’acquisizione di Switchover Media – spiega Soldi – e come gruppo nel 2014 abbiamo acquisito il 51 per cento di Eurosport, un’operazione che porterà presumibilmente a un ampliamento interessante del nostro focus sullo sport, naturale evoluzione del genere f actual entertainment . Come tutte le aziende che vogliono crescere ci guardiamo attorno sempre pronti a cogliere delle opportunità». Discovery quest’anno ha comperato i diritti del rugby, proponendo in diretta esclusiva il Torneo delle Sei nazioni – massimo appuntamento rugbistico per squadre nazionali a livello europeo – e in Italia ha prodotto 330 ore di nuovi programmi, il 40 per cento in più rispetto al 2013. Il fatturato l’anno scorso è arrivato a toccare i 143 milioni di euro grazie al contributo determinante della raccolta pubblicitaria (122 milioni) che continua a crescere in controtendenza: nei primi sei mesi la rete stima una crescita della pubblicità del 30 per cento. I dipendenti che in origine erano una ventina sono arrivati a essere 220. «Il nostro successo non è stata una sorpresa – spiega il Soldi – è stato studiato, in Italia c’era spazio per una televisione nuova, apolitica basata solamente sul racconto della realtà e sull’ entertainment senza cadere nella tentazione della spettacolarizzazione». Tra le sfide che Discovery si prepara a giocare c’è anche quella con il cosiddetto streaming , la visione dei film direttamente al computer invece che alla tv. «In Italia c’è una porzione importante di popolazione che guarda la tv e una fascia ampia di heavy viewers – precisa Soldi – tuttavia è vero che i giovanissimi, i 16enni di oggi, probabilmente rivoluzioneranno il modo di fruire i contenuti, che noi continueremo a fare, ma la cui distribuzione è destinata ad evolvere. Per questo abbiamo creato un Digital Hub, investiamo molto in ricerca, e siamo impegnati quotidianamente in un dialogo con il nostro pubblico attraverso i social network. Solo sulla pagina Facebook di Real Time abbiamo oltre 1,7 milioni di fan e 200 mila follower su Twitter, e sono oltre 900 mila i fan Facebook di Dmax». Tutti pronti per una nuova televisione.