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 2014  settembre 27 Sabato calendario

RUSSIA, UCRAINA E UE FANNO PACE SUL GAS


L’ACCORDO
MOSCA Dopo mesi di litigi e denunce reciproche ai tribunali di arbitrato internazionali, russi ed ucraini sono riusciti finalmente a definire una prima intesa di massima in campo energetico. Kiev salderà entro la fine dell’anno 3,1 miliardi di dollari di arretrati al colosso Gazprom. In cambio il monopolista russo fornirà 5 miliardi di metri cubi di metano.
Questo accordo preventivo è stato raggiunto a Berlino grazie alla mediazione dell’Unione europea, che ha l’obiettivo di arrivare ad un quadro energetico continentale più stabile entro l’inizio dell’inverno. La prossima settimana è già stato fissato un nuovo incontro in cui verranno meglio definiti i dettagli in modo da giungere successivamente alla firma di un vero e proprio contratto.
«Le parti – ha commentato l’eurocommissario Oettinger – tengono strenuamente le loro posizioni, ma hanno ora un approccio costruttivo». In sintesi, pare che l’empasse di questi mesi – con muri contro muri improduttivi e scontri frontali campali - sia stato superato, ma, come la storia delle tempestose relazioni bilaterali russo-ucraine ci ha abituato, è presto per cantar vittoria.
IL SALDO
Analizzando le dichiarazioni ufficiali di queste ore, Kiev ha ceduto sul prezzo, pur continuando a considerarlo iniquo: per l’inverno in arrivo pagherà 385 dollari per mille metri cubi. L’Ucraina considera i 3,1 miliardi di prossimi pagamenti non come il saldo di un debito ma come un anticipo sulle future forniture.
L’importante è che comunque i soldi ci siano: al momento sono depositati alla Banca nazionale ucraina. Le organizzazioni internazionali hanno concesso linee di credito a Kiev, che versa in una pesante situazione finanziaria.
Nelle ore precedenti all’intesa di Berlino i russi avevano messo in atto un pesante forcing mediatico. Il ministro federale dell’Energia Novak ha avvertito Bruxelles che l’Ue è vincolata contrattualmente a non ri-esportare il gas russo fornito, altrimenti la Gazprom potrebbe tagliarle gli approvvigionamenti. Nei mesi scorsi è invece cominciato il soccorso energetico di Kiev, utilizzando il cosiddetto “flusso al contrario” da Slovacchia, Polonia ed Ungheria. Gli europei comprano da Mosca ad un prezzo più concorrenziale ed importanti quantità di materia prima sono state già consegnate all’Ucraina.
Qualche settimana fa Varsavia ha subito un primo taglio di una quota di forniture. Ieri l’Ungheria, per timore di azioni restrittive da parte di Mosca, ha fermato l’invio del metano concordato alla vicina repubblica ex sovietica. L’Ucraina ha in programma di importare dall’Ue circa 5,9 miliardi di metri cubi di gas tra ottobre e marzo 2015.
L’Ue avrebbe comunque pronto un piano di emergenza di ridistribuzione del metano tra i Ventotto in caso di crisi energetica. Le riserve europee per il prossimo inverno sono già piene. Pertanto, niente allarmismi. Nelle stesse ore dell’incontro di Berlino il presidente russo Putin ha inviato una lettera alla Commissione europea con la richiesta di revisione dell’appena ratificato Patto associativo tra Ucraina ed Ue.