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 2014  settembre 28 Domenica calendario

L’avversario Caldoro “Luigi sta pagando una legge sbagliata Deve governare” Il governatore: la Severino fu un grave errore ma lui non doveva attaccare i magistrati Francesco Grignetti Stefano Caldoro, governatore della Campania, è dispiaciuto per il caro “nemico” De Magistris

L’avversario Caldoro “Luigi sta pagando una legge sbagliata Deve governare” Il governatore: la Severino fu un grave errore ma lui non doveva attaccare i magistrati Francesco Grignetti Stefano Caldoro, governatore della Campania, è dispiaciuto per il caro “nemico” De Magistris. Ieri gli ha inviato un sms di vicinanza, che il sindaco si è affrettato a divulgare. Ma Caldoro non c’è rimasto male «perché pur nella distanza politica, il rapporto tra noi è buono e mi dispiace che Luigi sia la vittima di una legge sbagliata». Perché parla di una legge sbagliata, Caldoro? «Perché in Italia mi sembra che il garantismo sia applicato a corrente alternata, e io invece mi ritengo un garantista a tempo pieno. Quindi, se reputo che quella legge sia un errore, non ho difficoltà a dirlo. Penso che se un uomo politico venga votato per governare una città, ha diritto a farlo fino in fondo, a meno che non gli venga meno la sua maggioranza, oppure nei casi previsti dal codice penale. Con la Severino, invece, siamo venuti meno a un principio costituzionale di fondo. La Carta dice che si è innocenti fino a sentenza definitiva? E qui, in deroga al principio, si afferma che per essere sospesi basta una condanna in primo grado». È una legge giustizialista? «Premesso che ho la massima stima per l’avvocato Severino, che è una delle migliori giuriste del Paese, la mia critica è al legislatore. Un governo tecnico non ha passato e non ha futuro, e se legifera su temi fondamentali può solo sbagliare perché non ha cultura politica. Quella legge, insomma, fu un errore». De Magistris ha attaccato soprattutto i magistrati che l’hanno condannato. «E secondo me, ha sbagliato. Non è il magistrato che va criticato. Può fare errori, per carità. Il condannato De Magistris ha tutto il diritto di dire d’essere innocente, che farà appello, e che conta in una assoluzione in secondo grado. Ma è la legge che va condannata. D’altra parte, da noi si deroga di continuo al principio costituzionale della presunzione di innocenza. L’Italia non è il Paese che viene condannato a ripetizione dall’Europa per abuso di custodia cautelare? Della legge non mi piace nemmeno l’impianto: se io venissi condannato per reati fiscali o societari, capirei l’interdizione dalle attività di un consiglio di amministrazione, ma perché sospendermi da tutto?». Il sindaco di Napoli paga la contraddizione di essere stato un campione di quell’area, culturale prima ancora che politica, per cui l’uomo politico deve dimettersi alla prima ombra. Se non per un avviso di garanzia, di sicuro per un rinvio a giudizio, figurarsi per una condanna. O no? «Verissimo: paga a caro prezzo la sua azione di politico incline al giustizialismo. Il che mi convince ancor di più quanto il giustizialismo sia una barbarie». Con il suo sms gli ha dato consigli? «Me ne guarderei bene; non siamo così amici. E la legge, pur sbagliata, è legge. Certo, una politica matura dovrebbe porsi il problema di riportare il garantismo nella legislazione, che non significa immunità o impunità, ma rispetto della Costituzione».