Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  settembre 28 Domenica calendario

CITTA’ METROPOLITANE: VOTO DI SECONDO LIVELLO E RISULTATO GIà SCRITTO

In molti avevano capito che le Province erano state abolite. In realtà, non è affatto così: per diverse di loro oggi e domani si va il voto. In molti, però, non se ne accorgeranno: si tratta, infatti, di un’elezione «di secondo livello». Il che significa che alle urne non andranno i cittadini ma soltanto i sindaci e i consiglieri comunali dei rispettivi territori. Eleggeranno i consigli delle Città metropolitane di Milano, Genova, Bologna e Firenze, e i presidenti e le assemblee provinciali di Bergamo, Lodi, Sondrio, Taranto, Vibo Valentia (oggi), e Ferrara (domani).
Di nuovo, c’è che gli amministratori eletti nelle prossime ore non percepiranno stipendio né alcuna indennità. I 78 consiglieri metropolitani, i sei presidenti di Provincia e i 70 consiglieri provinciali (in tutto, 154 eletti) andranno a sostituire circa 500 amministratori uscenti. Gli scrutini e la proclamazione si svolgeranno tra domani e dopodomani.
Le altre quattro Città metropolitane (Roma, Bari, Napoli e Torino) voteranno in ottobre, insieme alle altre 58 Province. Il 14 ottobre, a elezioni concluse, ci saranno 986 amministratori al posto degli attuali 2.500. Sono alcune delle novità della cosiddetta legge Delrio (56/2014), che tuttavia prevede regimi diversi tra le Province e le Città metropolitane. Per queste ultime, il sindaco sarà quello della città capoluogo, mentre nelle Province i presidenti saranno eletti. Soprattutto, le città metropolitane saranno in qualche modo «costituenti». Il loro compito più importante e urgente sarà l’approvazione di un nuovo Statuto, con tanto di legge elettorale: il grande tema è quello dell’elezione diretta del sindaco metropolitano. Ad ogni modo, sia lo Statuto che la legge di bilancio non saranno approvate dai nuovi consigli ma dall’assemblea dei sindaci.
Le nuove elezioni «di secondo livello» tolgono parecchio del gusto. E non soltanto perché a votare andranno soltanto sindaci e consiglieri comunali anziché tutti i cittadini. Il fatto è che in parecchi casi, le elezioni non riserveranno la benché minima sorpresa: tutti i partiti si sono infatti accordati per presentare un «listone» con tanti candidati quanti sono i posti disponibili. Insomma, il presidente della Provincia, così come il Consiglio, sono già stati decisi e il voto è soltanto una pura formalità.
Marco Cremonesi