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 2014  settembre 28 Domenica calendario

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settembre 2014
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CRONACA
E Clooney disse yes Venezia stile Hollywood per le nozze del divo
Il matrimonio di George con Amal già celebrato in privato Ressa di fan sul Canal Grande. Domani la cerimonia ufficiale
SILVIA FUMAROLA
DAL NOSTRO INVIATO
VENEZIA .
Tre parole («Yes, I do»), suggellate da un bacio. Così George Clooney e Amal Ramzi Alamuddin sono diventati simbolicamente marito e moglie. Cerimonia privata, all’Aman Resort, affacciato sul Canal Grande: rito in inglese officiato dall’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, che è solo una promessa solenne di matrimonio per la legge italiana perché il rito civile con valore legale avverrà domani in Comune, a Ca’ Farsetti. L’entrata dell’hotel a sette stelle, ospitato nel magnifico Palazzo Papadopoli, con gli affreschi del Tiepolo, è protetta da una brutta pensilina- tunnel di raso marrone per evitare i flashi. Nei saloni illuminati — decorati di rose bianche — Clooney pronuncia il primo sì. Lei in bianco scintillante, firmato Sarah Burton, la stilista che ha creato l’abito da sposa di Kate Middleton, è un’apparizione (falla essere brutta, dopo un giorno di preparativi). Clooney che recita la parte dello sposo emozionato. E suo padre Nick che dice: «Non vedo l’ora di diventare nonno». A metà tra un film hollywoodiano, con l’arrivo dell’attore in motoscafo, smoking e chioma d’argento genere anatra laccata, e “Il boss delle cerimonie”. Le nozze in laguna con la bella avvocatessa libanese sono l’ultima favola pop. La vera vincitrice è Venezia, che incassa milioni di euro e torna sulle prime pagine con un evento glamour, dopo lo scandalo del Mose. Anche se qualcuno protesta per il traffico impazzito sul Canal Grande “preso in ostaggio”. È l’evento mediatico dell’anno, “blindato” a favore di esclusiva (Vogue America) e di popolo, con i turisti che assediano i pontili sgombrati per ragioni di sicurezza. Regia perfetta con capricci da star, sembra che i mobili della suite non fossero di suo gradimento e la stanza sia stata riarredata. Dopo una vita all’insegna della discrezione, Clooney ha voluto un grasso grosso matrimonio veneziano a base di caviale e star, da Bono a Matt Damon, da Bill Murray a Ellen Barkin a Cindy Crawford, la prima ad arrivare con la direttrice di Vogue Anna Wintour. Hanno dato forfait gli amici Brad Pitt e Angelina Jolie.
Dicono che Clooney si dedicherà alla politica, e in America — Kennedy insegna — la moglie giusta fa la differenza; lui dopo anni di ragazze yogurt (scadenza due anni), aveva bisogno della donna perfetta da esibire sul red carpet e alla Casa Bianca. Alamuddin, poliglotta, laureata a Oxford, a fianco di Kofi Annan per difendere i diritti degli ultimi, lo era. Il Clooney innamorato, da divo democratico e impegnato, è diventato un eroe da soap: se il motoscafo Amore non bastava, minacciava di dedicare alla moglie perfetta anche una serenata, “When I fall in love”, accompagnato da un’orchestra d’archi. Veramente troppo.
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