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 2014  settembre 28 Domenica calendario

La città senza governo allarma il Colle Allerta incidenti per l’arrivo di Draghi CONCHITA SANNINO NAPOLI

La città senza governo allarma il Colle Allerta incidenti per l’arrivo di Draghi CONCHITA SANNINO NAPOLI . «Sereni. Abbiamo davanti giorni piatti», ironizza un ufficiale in divisa e stellette. «C’è solo un sindaco che non se ne vuole andare e grida dal Comune contro lo “Stato putrido”. Ci sono centri sociali e filiere di black block che tra qualche giorno si riuniscono a Napoli da tutta Italia per marciare contro Mario Draghi, addirittura benedetti da un appello alla mobilitazione firmato Toni Negri, ha presente? E c’è il Presidente della Repubblica che arriva in quelle stesse ore». Una sintesi che forse può apparire suggestiva, mentre de Magistris dal Comune continua a promettere: «Farò il giardiniere, starò tra la gente come sindaco sospeso, ma non mollo». Eppure in quell’immagine c’è, qui e oggi, l’ennesimo corto circuito di Napoli. Il sindaco che promette barricate politiche sembra manna (o benzina) per quella metropoli, dalle diffuse zone grigie, che nutre da decenni il suo antagonismo di piazza. Non a caso il Viminale è doppiamente concentrato, in queste ore, sul caso Napoli. Perché se da un lato si attendono gli atti formali per valutare col rituale equilibrio l’applicazione della legge Severino alla condanna di de Magistris, e quindi la sospensione quasi scontata che seguirà, dall’altro c’è massima allerta per gli appuntamenti internazionali che, giovedì prossimo, vedranno in città sia il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, sia il presidente Giorgio Napolitano. Proprio dal Capo dello Stato, racconta in città chi gli è storicamente vicino, si percepisce in queste ore dispiacere e preoccupazione per la fase di incertezza che rischia di vivere la “sua” capitale del sud, definita ancora di recente, «antica, nobile e duramente provata città». E da un analogo stato d’animo sembra arrivare ora un invito, quasi un appello lanciato a de Magistris dal magistrato Raffaele Cantone, il vertice dell’Anticorruzione, e soprattutto l’uomo che ha rischiato di governare Napoli al posto dell’amico se non avesse detto no agli insistenti inviti pubblici del centrosinistra, tre anni fa. «Ora Luigi riveda le cose che ha detto. Auspico che consenta alla città un passaggio non traumatico. Sarebbe davvero amaro e soprattutto difficile per la città se lui rendesse, ove si consolidasse l’ipotesi della sua sospensione, questo passaggio più duro. Lo invito a mettere davanti a tutto l’interesse della città, il bene comune, la collettività che lui tante volte ha citato e per la quale si è speso». Ma intanto, sullo spettro, sempre più vicino, della sospensione c’è un precedente, che rischia di diventare un riferimento non troppo eludibile verso l’allontanamento del primo cittadino: un anno e mezzo fa, infatti, per arrivare alla sospensione del sindaco Pdl di un piccolo comune del vesuviano, Domenico Auricchio detto Mimì, berlusconiano cosentiniano, trascorsero esattamente 14 giorni. L’8 maggio 2013, Auricchio (quello che apriva e chiudeva discariche al Vesuvio, su ordine di Silvio) fu condannato in primo grado a 14 mesi per abuso d’ufficio, pena sospesa; il 22 maggio, per lui — che oggi per italico paradosso siede al Senato, essendo entrato come primo dei non eletti di Fi — scattò la sospensione del prefetto Francesco Musolino. È lo stesso rappresentante di governo che da giorni semina cronisti, e offre solo sorrisi alle domande. Ed è colui che, d’intesa con il dossier del prefetto e capo dipartimento degli affari interni, Elisabetta Belgiorno, sottoporrà la decisione definitiva sul caso de Magistris, alla luce dell’articolo 11 della legge Severino, al sottosegretario Gianpiero Bocci (Pd) e al ministro Alfano. Il conto alla rovescia per de Magistris scatta da domani. Quando, dagli uffici giudiziari di Roma, saranno avviate le prime formalità per l’invio del dispositivo della sentenza al Ministero dell’Interno. Intanto a Napoli crescono le tensioni per la convergenza di due appuntamenti: la visita di Napolitano, che giovedì partecipa a un evento con imprese e industriali, mentre nelle stesse ore, la reggia di Capodimonte ospita invece il vertice della Banca centrale europea: con l’arrivo di Draghi e di tutto il consiglio direttivo della Bce che la mobilitazione di centri sociali e black bloc tenterà di sfiorare ad ogni costo. Risuona perfino, tra le voci di artisti, cantanti e intellettuali, la chiamata alla mobilitazione anche del “cattivo maestro” Toni Negri. Questura e prefettura mobilitate, centinaia di poliziotti in arrivo. Intanto de Magistris è assorbito da altro: «Farò il sindaco in mezzo alla gente, se sarà sospeso: condurrò iniziative accanto ai cittadini, curerò le aiuole». Replicano sul web, al rigo di sotto: «Finalmente un giardiniere del Comune». © RIPRODUZIONE RISERVATA