Paolo Siepi, ItaliaOggi 27/9/2014, 27 settembre 2014
PERISCOPIO
È uno scandalo che tra le minoranze tutelate dall’Onu non ci sia pure quella del Pd. Jena. la Stampa.
Il presidente iraniano Rouhani dice che l’estremismo islamico vuole distruggere la civiltà. È sempre interessante sentire il parere di un esperto. MF.
Raffaele Bonanni si è dimesso da segretario della Cisl e Luigi Angeletti si dimetterà da segretario della Uil. A questo punto, anche Susanna Camusso dovrebbe sapere che non c’è due senza tre. Michele Magno. il Foglio.
Marchionne: «Normalmente non leggo il Corriere della Sera». Se è per questo, neanche gli italiani normalmente comprano una Fiat. Spinoza. Il Fatto.
Il titolo della vignetta dice: «L’assalto disperato della magistratura contro Renzi Padri, Verdini ecc. ecc.». Il disegno rappresenta un gruppo di magistrati in toga col pugno alzato e sbraianti che dicono: «Qui si fanno le ferie o si muore!». Vincino. il Foglio.
Mussolini guadagna statura se confrontato con il cialtroncello che ha governato l’ultimo ventennio italiano. Piero Ottone. Sette.
Per una compagnia petrolifera (Eni, o Shell o Exxon) trattare concessioni in Nigeria e in Algeria non è come partecipare a un appalto in Svezia. E poi: ricordate l’accusa di corruzione alla Finmeccanica per gli elicotteri indiani, anche lì con fiumi di intercettazioni e certezza di fondi neri? A luglio è stata archiviata ma i giornaloni non se ne sono accorti. Il Foglio.
È meglio non dimenticarlo: le ultime vittime delle Brigate rosse sono stati due giuslavoristi di sinistra, ammazzati per aver osato discutere lo Statuto dei lavoratori. Antonio Polito. Corsera.
Giorgio Bocca, nel 1942, vergava editoriali contro gli ebrei sulla Provincia Grande, foglio d’ordini settimanale della Federazione dei fasci di combattimento di Cuneo. Il 5 gennaio 1943 (stando alle carte in possesso del collega Massimo Fini) Bocca denunciò alla polizia fascista l’industriale Paolo Berardi perché sul treno Cuneo-Torino costui s’era lasciato andare con alcuni alpini reduci dal fronte russo e dalla Francia, sostenendo che la guerra di Mussolini e Hitler era ormai perduta. Il giornalista avrebbe pure rifilato una sberla al loquace viaggiatore, che fu arrestato e condannato a 2 anni di confino. Cresciuto con Benito Mussolini al potere, come la maggioranza dei compatrioti di quel periodo fu fascista. Con un’aggravante. Non si limitò a un’adesione conformistica al regime. Avendo già un temperamento passionale, egli ne divenne un discepolo divorato dal sacro fuoco squadristico. Al punto da scrivere vigorosi articoli in difesa della razza, ovviamente ariana. Intendiamoci, non è il caso di scandalizzarsi troppo per il fatto che una giovane camicia nera mettesse su carta teorie allora condivise o quantomeno tollerate, nonostante fossero aberranti. Però non si può neppure sorvolare su simili particolari. Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto, Buoni e cattivi. Marsilio.
L’autunno 2008 veniva dopo quattro anni e mezzo di eccezionale esposizione mediatica condita di corna e bandane, gaffes internazionali e condoni, stagnazione internazionale e risse ministeriali. Ma anche quattro anni e mezzo di stabilità, con il governo Berlusconi che è il più longevo della storia della repubblica, cantieri aperti per le grandi opere, riforma delle pensioni e della scuola. Tutto senza uno straccio di progetto comunicativo. Eccolo il paradosso del Grande Imprenditore che si fa leader politico. della sua esperienza precedente ha portato in politica il peggio: un certo tasso di volgarità, logiche di clan,la puerile similitudine tra lo stato e l’azienda. Lasciandosi alle spalle la vera rivoluzione che l’industria ha realizzato negli ultimi decenni: il progressivo passaggio dalla centralità del prodotto alla centralità del cliente e poi alla centralità del consumatore. Claudio Velardi, L’anno che doveva cambiare l’Italia. Mondadori, 2006.
La competenza digitale è aumentata. Dal 2013 abbiamo un parlamento giovane. Per ogni senatore Razzi ci sono schiere di giovani donne e uomini cresciuti con Internet fin dall’adolescenza. Il problema non è più, ormai, la conoscenza tecnologica, ma i contenuti e lo stile che passano per certi strumenti. Il dilettantismo, in alcune materie complesse, dalla ricerca scientifica alla politica estera, un tempo restava caritatevolmente nascosto. Oggi vien fuori alla grande. Il problema dei social network è proprio questo: si capisce subito con chi abbiamo a che fare. Twitter, fulmineo e sintetico, è la macchina della verità anche se molti personaggi pubblici (non solo politici) non l’hanno compreso. Beppe Severgnini. Sette.
Anche in campo canzonettistico si esige la mordacchia alle canzoni straniere; naturalmente l’Eiar (la Rai nel periodo fascista, ndr) si è adeguata come sempre e il maestro Danzi ribellatosi all’egemonia delle canzoni napoletane, ne scrive una che diventerà famosa: «Cànten tucc lontan de Napoli se moeur / ma po vegnen chi a Milan...». Franco Monicelli, Il tempo dei buoni amici. Bompiani.1975.
Tocca alla moglie e ai figli del borghese di far bella figura in conversazione, saltellando da un argomento all’altro, con curiosità vaga, soddisfatta di far domande che non attendono risposta. Leo Longanesi, Ci salveranno le vecchie zie? Longanesi. 1953.
I miei genitori irlandesi erano molto cattolici. Essi avevano un’azienda agricola e troppi figli. Io era la più giovane e dato che ero una bambina nessuno aveva per me alcuna ambizione. Claire Keegan, Walk the Blue Fields.
Lettera d’amore alla hostess. Gentilissima hostess della Meridiana, mora alta, volo per Bari delle 9,30 di stamattina a Parma. Signorina! Volevo che il mio viaggio non finisse mai, tanto è il rimbambimento d’amore che ho preso per lei. Ho appena fatto a Wall Street un ottimo investimento. Un milione di azioni di Alibaba. Le ho prese al collocamento in Borsa, oggi valgono già il 40% in più. Non per mancarle di rispetto, posso chiederle la sua mano? Risponde la hostess: «Si vergogni, così grasso chiedere in sposa una ragazza solo per il fatto di essere ricco». Rispondo io: «Signorina, la prego di accettare le mie scuse, non so cosa mi è preso, quando si è innamorati si fanno cose irrazionali». Con stima, un saluto sincero, Carlone 130 kg. Maurizio Milani. Il Foglio.
Fegato qua, fegato là. Fegato fritto e baccalà. Totò. il Messaggero.
Diffidate sempre da chi si fida troppo di voi. Roberto Gervaso. il Messaggero.
Paolo Siepi, ItaliaOggi 27/9/2014