C.Maf., Corriere della Sera 27/9/2014, 27 settembre 2014
LA MADDALENA DEL ROCK
«Q uando mi chiesero di diventare Maria Maddalena non avevo le idee molto chiare, credevo fosse la mamma di Gesù». Non aveva ancora vent’anni allora Yvonne Elliman e non immaginava che quello non sarebbe stato per lei un ruolo qualsiasi. Jesus Christ Superstar resta uno dei maggiori successi di sempre di Broadway e il film che ha ispirato, diretto da Norman Jewison, è diventato un cult.
Ora, dopo più di 40 anni, la cantante ha ritrovato altri due protagonisti del cast storico, Ted Neeley (Gesù) e Barry Dennen (Pilato). E insieme, per la prima volta da allora, sono nella nuova versione del musical diretta da Massimo Romeo Piparo, che ha debuttato al Sistina di Roma (per poi spostarsi all’Arena di Verona e agli Arcimboldi di Milano).
«Sono molto nervosa», spiega l’attrice. A parte i tre volti storici «il cast ha più o meno 20 anni. Ma questo musical unisce generazioni distanti: Gesù è una figura senza tempo. E al resto ci pensa il rock». Cosa è cambiato dal suo debutto? «Lo show è più imponente. Il cast è più grande, il suono amplificato, le luci fantastiche. La tecnologia ha fatto tanto: ora posso usare le mani mentre recito perché non devo più tenere il microfono...».
Il ruolo di Maria Maddalena è rimasto quello con cui la gente la identifica: «Non mi dispiace. Fino a qualche anno fa a Broadway la gente mi gridava: Maria, Maria». Poi però la sua carriera si è interrotta: «È iniziata quando avevo 17 anni e ho smesso attorno ai 29. Mi sono dedicata ai figli». È vero che il suo ex marito ha avuto un ruolo in questa scelta? «Sì, mi ha detto che dovevo smettere di cantare. Era spaventato dallo spettacolo, dall’idea che stessi lontana. Ha cercato di allontanarmi in ogni modo da quella parte della mia vita. Forse ha fatto bene. Sono felice di aver seguito la mia famiglia ma un po’ di supporto mi avrebbe aiutata». Non è successo, e così «per i vent’anni che sono stata sposata ho smesso. Quando poi l’ho lasciato, nel 2001, un altro uomo mi ha spinta a riprendere». Non è stato facile: «Non avevo più fiducia in me. Pensavo che la gente mi avrebbe giudicata, avrebbe fatto paragoni con il passato...».
Tornando indietro rifarebbe tutto? «Farei del rock più pesante. Ma sono grata per la mia carriera, ho fatto tutto: musical, dischi, recitato. E sono stata nella band del mio idolo, Eric Clapton». Ora questo nuovo passo: «La sfida e’ coinvolgere il pubblico come un tempo». In un musical che «piace perché fa sentire più vicini a Dio». C’è un ricordo del set che Elliman non sa dimenticare: «Eravamo nel deserto ed era una giornata di sole. Dovevamo girare la scena in cui Gesù urla al padre perché l’ha abbandonato. In quel momento sono apparse delle nuvole scure e ha iniziato a piovere. Siamo ammutoliti tutti, anche i più scettici».
C. Maf.
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