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 2014  settembre 26 Venerdì calendario

EURO AI MINIMI DA QUASI DUE ANNI

Forse è stato solo per guadagnare una citazione sui giornali, ma ieri Claus Vistesen, capo economista di Pantheon Macroeconomics, ha dichiarato che il consiglio direttivo della Bce in programma a Napoli giovedì prossimo potrebbe annunciare il tanto agognato Qe, ovvero il piano di acquisti di titoli di Stato. Basterà aspettare una settimana per vedere se si è trattato della classica sparata. Nel frattempo, però, lo strategist di Ing, Chris Turner, non ha escluso che il Quantitative easing (Qe) possa essere varato entro fine anno. Mentre l’uscita di ieri del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, che si è detto contrario all’acquisto di Abs, mossa già approvata dalla Bce che giovedì prossimo dovrà annunciare dettagli e tempi dell’operazione, è stata interpretata come un tentativo di fuoco di sbarramento contro il Qe. Se fino a un paio di settimana fa l’ipotesi di un massiccio acquisto di titoli di Stato sembrava molto remota e comunque impossibile da concretizzarsi nei prossimi sei mesi, ora sta crescendo il numero degli economisti che la prevedono in tempi più ravvicinati. D’altronde l’economia della Germania arranca, per non parlare di quella dell’Italia, dove le vendite al dettaglio a luglio sono diminuite dell’1,5% su base annua e quelle di prodotti alimentari addirittura del 2,5%. E le prospettive sono nere, anche a causa di quelle che vengono chiamate tensioni geopolitiche. Ieri le borse sono scese non appena è stata diffusa la notizia che i tribunali russi potrebbero ottenere il via libera al sequestro di asset stranieri sul territorio russo nell’ambito di un progetto di legge elaborato per rispondere alle sanzioni occidentali legate alla crisi in Ucraina (tre giorni fa sono stati sequestrati in Italia beni per 30 milioni di euro all’oligarca Arkady Rotenberg). In un quadro del genere è inevitabile che l’euro si indebolisca: ieri mattina è sceso fino a 1,2697 dollari, la quotazione più bassa dal novembre 2012, per poi assestarsi in serata a 1,2750. Come se non bastasse, ieri il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, ieri ha detto che si sta avvicinando il momento del rialzo dei tassi di interesse. La discesa dell’euro sembra quindi destinata a continuare, visto che, come ha detto Luca Paolini, capo strategist di Pictet Asset Management, «c’è una grande divergenza fra le politiche monetarie» della Federal Reserve e della Bce e «la cosa non cambierà in tempi brevi». E Barclays si aspetta che nei prossimi sei mesi l’euro scenderà a 1,17 dollari e a 1,10 nei prossimi 12.
Marcello Bussi, MilanoFinanza 26/9/2014