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 2014  settembre 26 Venerdì calendario

GUERRA AI GRISSINI


Negli Olive Garden, una catena di ottocento ristoranti pubblicizzati come italiani ma che, in realtà, fanno una cucina italoamericana pesante e grassa (ci sono anche piatti da 1.600 calorie), infuria la guerra del grissino. A scatenarla è stato un “hedge fund”, Starboard Value, azionista di Darden Restaurants, la società di Orlando, in Florida, che controlla Olive Gardens insieme ad altre catene della ristorazione come TGI Fridays e Red Lobster. Negli Usa queste catene della ristorazione di prezzo intermedio sono in crisi: con la progressiva scomparsa del ceto medio, la gente tende a orientarsi verso i “fast food” a basso costo o verso la ristorazione di qualità. Olive Garden ha reagito alla crisi con offerte speciali come dei buoni-pasta da cento dollari coi quali ci si può ingozzare di maccheroni di tutti i tipi in vari ristoranti per un certo numero di giorni. E poi, all’inizio del pasto, grissini a volontà, intinti nel burro. Fino a quando non è arrivata la severissima analisi dell’azionista-attivista Starboard Value: un “hedge fund” che, chiaramente, sta cercando di prendere il controllo del consiglio d’amministrazione di Darden Restarants. Sui capi della catena di ristoranti è piovuta un’indagine di ben 294 pagine, coordinata da Wes Calvert, un analista di appena 25 anni. Giovane ma intraprendente: ha scoperto, per esempio, che in questi ristoranti non viene messo sale nell’acqua nella quale cuoce la pasta. Non per scelta dello chef, ma perché questa è la condizione posta dal produttore delle pentole per concedere una garanzia più lunga. Il rapporto definisce poi insensati alcuni piatti del menù come la lasagna vegetale con sopra un petto di pollo: «Se il cliente vuole carne, sceglierà la lasagna di carne, non quella vegetale». Ma l’attacco più duro è sui grissini: non hanno un buon sapore e se ne regalano troppi. Pesano sul bilancio e riducono l’appetito del cliente: ne va dato solo uno a testa. Prudente la reazione dei manager della catena: analizzeremo le critiche, vedremo cosa possiamo cambiare.