Francesco Caruso, La Gazzetta dello Sport 26/9/2014, 26 settembre 2014
BELOTTI SOGNA: «IO COME SHEVA»
Il suo soprannome è Gallo, ma sarebbe più appropriato gallina, sì, gallina dalle uova d’oro. Andrea Belotti sforna gol come fossero uova, appunto. Cinque in 3 partite fra Palermo e Under 21. Le ultime 2 perle l’altro ieri sera al San Paolo nel prezioso 3 a 3 contro il Napoli: seconda doppietta in meno di 3 settimane, la prima il 5 settembre in azzurro, la seconda mercoledì in rosanero. La mossa a sorpresa di Iachini ha pagato, il tridente in trasferta sembrava quasi un azzardo ma ha dato i suoi frutti. Quella di Belotti, ragazzo d’altri tempi per educazione e indole, ha i crismi della favola: l’anno scorso Andrea, pur di giocare nel Palermo si ridusse l’ingaggio di circa 150 mila euro per coprire il prestito di 500 mila euro che il Palermo doveva pagare all’AlbinoLeffe, accontentandosi di guadagnarne il minimo. La società bergamasca ha incassato con Belotti 6 milioni di euro, considerando altri 2 milioni e mezzo per la comproprietà e 3 appena ricevuti da Zamparini per il riscatto dell’altra metà. Ma il Palermo si è portato a casa un centravanti che vale già quasi il doppio. «Ed io con le 2 reti di Napoli ho voluto ringraziare e ripagare il nostro presidente che ha sempre creduto in me».
Belotti, un esordio da titolare in A come il suo è il sogno di ogni ragazzo che comincia a giocare, lo era anche per lei?
«No, io non osavo sperare tanto e non ci avrei creduto neanche se qualcuno me l’avesse svelato in un sogno vero. Andare 2 volte in rete al San Paolo, e chi ci avrebbe creduto. Non ci ero mai entrato ed è proprio uno stadio da brividi. Su You Tube avevo guardato qualche filmato dei tempi di Maradona e il solo pensiero di avere realizzato una doppietta nel suo tempio è da pelle d’oca».
L’anno scorso 10 reti in B, quest’anno?
«L’ambizione di ogni calciatore è andare in doppia cifra, mi piacerebbe segnarne anche uno in più e arrivare a 11».
Dopo la prestazione di Napoli si aspetta di scendere in campo contro la Lazio?
«Spero di giocare il più possibile, ma Iachini orienta le scelte in funzione dell’avversario, quindi se torno in panca mi farò trovare pronto».
Qual è stato il complimento più bello che ha ricevuto?
«Quello di papà Roberto, che m’ha detto d’esser fiero di me».
E Iuri Gallo, l’amico da cui ha preso il soprannome?
«Mi ha chiamato e mi ha detto che al bar Cocktail di Calcinate, in provincia di Bergamo dove sono nato, davanti al maxi schermo erano in 200 per assistere alla partita e han fatto baldoria fino a notte fonda in mio onore. L’anno scorso mi fecero una festa a sorpresa, stavolta farò io un regalo a loro».
Magari per una chiamata in nazionale maggiore?
«Chissà, sperare non costa nulla, tanto più che Conte ha detto di tenere in considerazione tutti, ma so che il mio percorso parte dal Palermo e transita dall’Under 21».
Da piccolo per chi tifava?
«Per il Milan, impazzivo per Shevchenko e forse in qualcosa gli somiglio pure, come il fatto di calciare con entrambi i piedi ma anche per non aver mai fatto parlare di se fuori dal campo. Un vero esempio».
A proposito, lei era single: ha trovato la fidanzata?
«Ci sto lavorando, mi piace una palermitana. Stop».
A chi ha dedicato la doppietta del San Paolo?
«Alla mia famiglia e in particolare a mio fratello Manuel che ha 25 anni, fa il cuoco in un ristorante di Bergamo ed è bravissimo. Le sue lasagne col pesce sono imbattibili».