Marilisa Palumbo, Corriere della Sera 26/9/2014, 26 settembre 2014
IL RE DEGLI ANCHORMAN E IL FACCA A FACCIA
Solo nell’ultima settimana, Charlie Rose ha intervistato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l’egiziano Abdel Fattah Al Sisi, l’iraniano Hassan Rouhani e il colombiano Juan Manuel Santos, il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius e Bill Clinton. Quel tavolo tondo di quercia nella stanza buia con due bicchieri d’acqua, uno per lui e uno per l’ospite, sono così iconici che George Clooney li ha voluti nel suo drammone politico Le idi di marzo . Mercoledì, è toccato a Matteo Renzi sedercisi. Per caso. «L’intervista non era programmata — spiega l’anchorman al telefono da New York — il vostro premier era nell’edificio di Bloomberg, dove io registro il mio show per la Pbs e dove doveva incontrare Mike Bloomberg e partecipare a uno dei loro talk. Ci hanno presentati e ci siamo detti subito: perché non facciamo qualcosa? E così è nato un faccia a faccia di una ventina di minuti». Rose racconta di essere rimasto colpito «dalla sua aria giovanile e dalla sua energia»: «È riuscito a comunicarmi il desiderio di cambiare l’Italia. Mi sembra consapevole della sfida difficile che ha davanti e della necessità di usare sia la tradizione sia le forze che guidano l’economia oggi, dalla tecnologia all’energia, e così si spiega mi pare la sua missione nella Silicon Valley». Un politico «intelligente e riformista sulla scia di Blair, Clinton e Obama», secondo Rose, soprattutto del secondo: «Credo che a Renzi la politica piaccia molto più che a Obama. Sì, direi che in questo mi ricorda di più l’ex presidente». Renzi — che nonostante le ironie ha parlato in inglese «bene direi, non ho avuto alcuna difficoltà a capirlo» — non è il primo premier italiano intervistato da Rose, che ha incontrato, tra gli altri, Romano Prodi e Mario Monti: «Di Monti sono amico personale, e ammiro la sua grande intelligenza. Ma non aveva le stesse abilità politiche dell’ex sindaco di Firenze».