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 2014  settembre 25 Giovedì calendario

BASTA CONTANTE, C’È IL MOBILE


Gli italiani, si sa, sono un popolo di santi, poeti e, soprattutto, di navigatori. Non solo degli oceani ma anche, grazie all’avvento degli smartphone, del web. Tanto da essere tra i maggiori utenti al mondo di telefonini: secondo il Cia World Factbook, in Italia nel 2012 quelli attivi erano 97 milioni 225mila, 1,57 per abitante contro gli 1,32 della Germania, gli 0,97 degli Stati Uniti, gli 1,08 del Giappone, gli 1,28 della Gran Bretagna. E secondo un rapporto di Facile.it, ogni italiano spende in media 607 euro l’anno in traffic o telefonico. Quel che in Italia non è ancora decollato, invece, è il Mobile Payment (termine con il quale si indicano tutti i servizi di pagamento utilizzati attraverso il telefono cellulare): gli esperti, che si attendevano un boom nel 2014, hanno rivisto le stime e confidano nel prossimo anno. Perché una crescita certamente c’è stata, ed è stata anche sostenuta, ma non ai livelli previsti: in Italia continuiamo a preferire i pagamenti in contanti. Come Paperon de’ Paperoni, ci piace ancora troppo sfogliare le banconote e contare le monetine: l’86% delle transazioni si compie in contanti, nonostante il limite sia stato abbassato a 999,99 euro per operazione. Senza contare che il “nero” si basa proprio sul denaro liquido: per chi evade il fisco, accettare pagamenti elettronici significa rischiare di essere “pizzicati”. Ciononostante, l’inesorabile avanzata tecnologica sta spingendo anche i più restii nella direzione del Mobile Payment: un italiano su 10 ha acquistato via smartphone un biglietto per l’aereo, il treno o la nave. E il 72% si dice interessato ai Mobile Wallet, applicazioni che promettono di trasformare il cellulare in un portafoglio digitale con carte di credito, buoni sconto, tessere fedeltà e biglietti dei mezzi pubblici. Secondo l’Osservatorio Mobile Payme nt & Commerce del Politecnico di Milano, i pagamenti digitali via telefonino valgono nel 2013 circa 15 miliardi di euro (rispetto ai 135 miliardi di pagamenti con carte di credito e bancomat tradizionali), ma questo importo è destinato a triplicare nel 2016 grazie al progressivo lancio di soluzioni di Mobile Proximity Payment, il pagamento nei negozi mediante smartphone. Che sarà spinto, dopo anni di tentennamenti, anche da Apple: il nuovo iPhone 6 è infatti finalmente dotato della tecnologia NFC, da tempo già adottata su tutti gli altri cellulari più avanzati, e ciò aumenterà sicuramente la platea di utenti. Alla fine del 2017, secondo le stime dell’Osservatorio, gli italiani con uno smartphone NFC saranno oltre 30 milioni e 800mila i negozi abilitati: il 64% degli utenti è già ora attratto da questo mezzo di pagamento. Che promette di semplificare la vita: per pagare alla cassa, infatti, non si “striscia” più la carta di credito ma si avvicina semplicemente il telefonino, e gli esperti garantiscono che la sicurezza è maggiore.