Giampaolo Cadalanu, la Repubblica 25/9/2014, 25 settembre 2014
CAMERA, SVOLTA SULL’F35 “IL BUDGET VA DIMEZZATO”
ROMA.
Sono davvero tanti novanta cacciabombardieri F-35 per le esigenze militari ma soprattutto per le disponibilità economiche della Difesa italiana. La Camera lo ha stabilito ieri approvando una mozione Pd con cui impegna il governo a «riesaminare l’intero programma per chiarirne criticità e costi». Obiettivo finale: «Dimezzare il budget originariamente previsto». È una sforbiciata robusta, primo punto d’arrivo di un percorso avviato dalla campagna pacifista e rilanciato dal Pd: «È una svolta, adesso il governo dovrà valutare molto bene le priorità», esulta Gian Piero Scanu, primo firmatario della mozione. Bocciata l’idea dell’uscita dal programma, caldeggiata da Sel e Cinque Stelle, l’Italia andrà avanti con il Joint Strike Fighter, ma avrà meno risorse a disposizione. Il fronte pacifista si concede un momento di soddisfazione, sia pure con riserva: «In realtà abbiamo perso un’occasione per cancellare il programma. E aspettiamo di vedere passi concreti del governo. Vedremo la legge di stabilità, quando saranno le cifre a parlare», dice Francesco Vignarca, coordinatore della campagna “Tagliamo le ali alle armi”.
Alla Difesa preferiscono sottolineare che necessità e strumenti delle Forze Armate potranno essere valutati solo dopo l’uscita del Libro Bianco voluto da Roberta Pinotti. Ma restano altri nodi da sciogliere: le prospettive dell’impianto di Cameri, per esempio, costato oltre 800 milioni. La Camera impegna il governo a cercare «ogni possibile soluzione e accordo con i partner internazionali », con l’obiettivo di «massimizzare i ritorni economici, occupazionali e tecnologici». E restano i dubbi sul rapporto spesa/prestazioni del caccia: nei giorni scorsi l’F-35 è stato ancora una volta al centro delle critiche da parte del Gao, una sorta di Corte dei Conti Usa: i suoi costi di operatività supererebbero dell’80% quelli dei jet che il caccia dovrebbe sostituire (F-15, F-16, AV-8b e F/A-18). In altre parole, anche le previsioni di spesa più pessimistiche sarebbero destinate a raddoppiare.
Giampaolo Cadalanu, la Repubblica 25/9/2014