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 2014  settembre 24 Mercoledì calendario

“L’OLIGARCA RUSSO VOLEVA PORTARE I SUOI BENI ALL’ESTERO”

Dall’Italia alla Svizzera, il passo è più breve di quanto si possa immaginare. Dopo il congelamento nel nostro Paese dei lussuosissimi beni immobiliari (per un valore di 30 milioni di euro) del magnate russo Arkadi Rotenberg, 62 anni, esperto di arti marziali e grande amico del presidente Vladimr Putin, l’attenzione dell’Unione Europea si allunga fino alla Confederazione Elvetica.
E non bisogna perdere tempo, per scongiurare che altri possano tentare, come ha fatto lo stesso Rotenberg, di evitare di finire nelle maglie delle sanzioni europee in riposta all’aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina. L’oligarca russo ha infatti cercato, attraverso un prestanome sardo, di eludere il congelamento dei suoi beni. Ha tentato il colpaccio grazie all’aiuto di un’imprenditrice di Cagliari, ma grazie ad alcune segnalazioni di operazioni sospette, non è riuscito a centrare l’obiettivo.
Anzi è caduto nella rete della Guardia di Finanza. E ora il flusso del suo denaro liquido - dopo l’attività svolta dal Nucleo Valutario diretto dal generale Giuseppe Bottillo - viene gestito dall’Uif. L’Unità di informazione finanziaria - la Financial Intelligence Unit, istituita presso la Banca d’Italia - si occupa del denaro ora rinnegato da Arkadi Rotenberg».
«In Italia non ho conti bancari, quindi trovo tutto assurdo - dichiara -. Io sono sotto sanzioni da alcuni mesi e non mi stupisce più nulla. Sono però sorpreso che in questo caso si parli di immobili, che non ricadono sotto le sanzioni. Queste ultime riguardano solo i miei conti e i miei asset, che in Italia non ho. Questo prova ancora una volta tutta la follia e la illegittimità della situazione».
Poi c’è il ruolo del Demanio. A quest’ultimo spetta, infatti, la gestione di ville e appartamenti di Rotenberg in Sardegna e nel Lazio e l’hotel a quattro stelle «Berg Luxury Hotel» dietro l’esclusiva via Veneto.
L’attività di controllo e di verifica prosegue, intanto, sia sul versante dei tanti prestanome ed esponenti dell’entourage dell’oligarca, sia sul fronte svizzero e quello degli altri iscritti nella black list.
Molti magnati russi finiti nel mirino delle sanzioni economiche di Europa e Stati Uniti operano infatti in Svizzera. L’attività di controllo e di verifica prosegue, quindi, sia sul fronte dei prestanome ed esponenti dell’entourage di Rotenberg, sia sul versante elvetico e quello degli altri iscritti nella black list. Tra questi: Dmitry Timchenko, proprietario della compagnia di gas Stroytransgaz; Pavel Gubarev, l’autoproclamato governatore di Donetsk; Ludmila Shvetsova, vicepresidente della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, e Valery Vasilevich Gerasimov, il capo di stato maggiore delle forze armate. Tra gli istituti bancari sotto sanzione: Bank of Moscow, Russian Agricultural Bank, Vtb Bank.
Grazia Longo, La Stampa 24/9/2014