Fulmini 25/9/2015, 25 settembre 2015
FORTE «Oggi sono un ragazzo che è cresciuto, che ha capito i propri errori, che non vede l’ora di tornare in campo e infilare i palloni in un canestro
FORTE «Oggi sono un ragazzo che è cresciuto, che ha capito i propri errori, che non vede l’ora di tornare in campo e infilare i palloni in un canestro. Com’è che si dice? Quello che non mi uccide mi fortifica…» (Daniel Hackett). 200% «Dal primo giorno di ritiro, quest’estate, Ljajic ha lavorato meglio di tutti. Può essere devastante, individualmente e collettivamente. Serve fiducia, la mia ce l’ha al 200%» (Rudi Garcia). TIMORE «Inzaghi è prima di tutto una bella persona e sta facendo un buon lavoro come allenatore. È giovane, è vero, ma competente. Ho molto stima di lui per aver accettato la sfida di allenare il Milan. Un club con questa storia può anche incutere timore…» (Michael Essien). ALLENARE «Per la prima volta dico che potrei allenare. È una prospettiva che vedo, lontana ma la vedo. È una possibilità. Nell’ultimo periodo ho capito anche scelte che allenatori hanno fatto in passato con me. Questo non vuol dire condividerle, ma comprenderle» (Alessandro Del Piero). CALDI «In pista noi piloti siamo abbastanza caldi e tutto quello che succede in gara te lo ritrovi fuori. Non ci si saluta più con piloti con cui prima scambiavi quattro chiacchiere» (Alex De Angelis, pilota della Yamaha Open). RABBIA «La nostra è una nazione calciocentrica. E lo resta nonostante lo schifo che abbiamo fatto ai Mondiali. Mi fa arrabbiare perché ci sono sport come l’atletica, il ciclismo o lo stesso motocross che meriterebbero molta più attenzione. Spero che qualcosa cambi, magari sotto la spinta dei successi azzurri» (Tony Cairoli). DIFFICILE «Succede a tutti i grandi sportivi di avere una stagione difficile. È accaduto a Tiger Woods, a Vettel quest’anno, a Messi, quo succedere anche a me» (Jorge Lorenzo). TEMPO «Io corro contro il tempo. Forse perché il tempo non è uguale per tutti: qualcuno lo fa passare meglio, io non ci riesco, ho sempre l’impressione di rincorrerlo e inseguirlo, mai di sfruttarlo e accompagnarlo» (Adriano Malori). MORIRE «Per me la pallavolo era tutto, io volevo giocare fino al momento di morire… Scherzo ovviamente, ma per me la pallavolo è questo. Anche adesso con i giovani, li incoraggio a giocare sempre. Voglio che sappiano che la pallavolo può diventare il loro lavoro» (l’ex campionessa Stacy Sykora).