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 2014  settembre 24 Mercoledì calendario

L’ESERCITO NIGERIANO: «BOKO HARAM STA RILASCIANDO LE PRIME RAGAZZE»


LA SVOLTA
Boko Haram ha cominciato a rilasciare alcune delle 219 ragazze rapite a metà aprile mentre erano a scuola nel villaggio di Chibok. La notizia è stata diffusa dall’esercito nigeriano, che non ha specificato il loro numero. Purtroppo, fino a ieri sera una voce senza prove concrete della loro liberazione e quindi le famiglie delle ragazze aspettano ancora con ansia la fine dell’incubo e con altrettanta ansia di sapere come siano state trattate e cosa abbiano subito durante la prigionia. Secondo indiscrezioni dei giorni scorsi, la trattiva tra governo nigeriano e Comitato internazionale della Croce rossa da un lato e Boko Haram dall’altro, prevederebbe come contropartita il rilascio di un numero imprecisato di figure di primo piano dell’organizzazione terroristica islamica detenute in Nigeria.
IL SEQUESTRO
Il dramma delle ragazze tutte tra i 16 e i 18 anni, era cominciato il 14 aprile quando miliziani di Boko Haram con indosso uniformi dell’esercito nigeriano, avevano fatto irruzione nella scuola di Chibok nello stato del Borno. Il “bottino” inziale era di 276 rapite ma prima 53 e poi altre quattro riuscirono a fuggire. Un maxisequestro da cui scaturì un’indignazione mondiale con manifstazioni di solidarietà e di richiesta di liberazione in tantissimi Paesi. Un maxisequestro intorno a cui ben presto cominciarono a circolare varie ipotesi: da quella della riduzione delle studentesse in stato di schiavitù, soprattutto sessuale, a quella di matrimoni forzati con i miliziani, a quella della vendita come schiave con tanto di valutazione: appena 12-13 dollari l’una.
Il susseguirsi di eventi drammatici, la guerra in Ucraina, quella a Gaza, l’avanzata dell’Isis in Iraq, hanno poi progressivamente distratto il mondo dal dramma delle 219 stundentesse. Ma la pressione dell’opinione pubblica nigeriana sul governo non è mai venuta meno e ad agosto la tratttiva si è concretzzata in una serie di contatti tra il governo nigeriano e capi di Boko Haram.
È probabile che l’organizzazione terroristica abbia deciso di sbarazzarsi delle ragazze - in cambio della liberazione di alcuni suoi capi - perché troppo impegnativo il loro controllo soprattutto in giorni come questi in cui esercito nigeriano e camerunense hanno sferrato durissimi attacchi, anche con buoni risultati, contro la feroce organizzazione estremista islamica. Settantasette miliziani sarebbero stati uccisi tra domenica e lunedì nel dipartimento di Mayo Tsanaga, nella regione dell’Estremo Nord del Camerun. Nessuna notizia di conferma, invece, dell’uccisione, annunciata lunedì scorso dall’esercito del Camerun, del capo di Boko Haram, Abubaker Shekau. Cosa che gioca a favore di una sua ennesima risuscitazione.