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 2014  settembre 23 Martedì calendario

GARLASCO, SVOLTA DAI PERITI “IMPOSSIBILE PER STASI NON CALPESTARE IL SANGUE”

MILANO.
«Nemmeno un acrobata sarebbe riuscito in un impresa simile» diceva, e ripete ora, un investigatore. Entrare nella villetta di via Pascoli; attraversare la scena del delitto, zeppa di macchie di sangue; e non calpestarne nemmeno una, prima di trovare il cadavere di Chiara. Cinque anni dopo la perizia di primo grado, c’è ora l’esito di una nuova sperimentazione virtuale sulla “camminata” di Alberto Stasi a riaffermare quanto già emerso all’epoca. È quasi impossibile che Alberto, il 13 agosto 2007, quando entrò nella villetta del massacro e scoprì il corpo della sua fidanzata Chiara Poggi, non abbia calpestato nessuna delle numerose macchie di sangue sul pavimento. L’esperimento informatico, chiesto dai giudici nel nuovo processo di secondo grado nel quale Stasi è accusato di omicidio, è stato illustrato ieri a Bologna ai consulenti di accusa, difesa e parte civile. E, di fatto, è una conferma. Che segna un punto a favore di accusa e parte civile (la famiglia Poggi è rappresentata dall’avvocato Gian Luigi Tizzoni).
Se cinque anni fa il perito dell’Università di Torino, Nello Balossino, aveva stabilito che su 78 mila simulazioni effettuate al computer Stasi aveva solo una possibilità di non calpestare sangue sulla scena del delitto, adesso si parla addirittura di una possibilità su un milione. Il margine aggiuntivo è dovuto a un allargamento della zona di pavimento da esaminare (chiesto dalla parte civile e accolto dai giudici): i due gradini imbrattati di sangue della scala che portava in cantina. Gradini che, cinque anni fa, non erano stati presi in considerazione. Era Stato lo stesso Stasi a descrivere il percorso fatto quella mattina in casa: e il computer lo ha riprodotto. Riducendo ulteriormente le possibilità che, acrobaticamente, l’ex studente bocconiano possa non avere sfiorato nemmeno una macchia di sangue. Per avere un quadro definitivo bisognerà attendere il deposito della relazione degli esperti nominati dalla Corte: arriverà entro fine settimana.
Altre riposte, intanto, sono arrivate dagli altri esami effettuati: uno sul capello trovato nel palmo della mano sinistra di Chiara (nessun esito, troppo scarso il materiale disponibile); l’altro sulle tracce di dna maschile trovate sulle unghie della vittima. Confermate le indiscrezioni di una settimana fa: solo 5 marcatori (su 17) sono compatibili con quelli di Stasi. Non sono abbastanza attendibili.
p. b., la Repubblica 23/9/2014