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 2014  settembre 23 Martedì calendario

PERISCOPIO

Questi sono i miei principi. Se non ti piacciono, ne ho degli altri. Groucho Marx.

«Una discarica nel nostro comune? E perché proprio nel nostro comune?... Un inceneritore nella nostra provincia? E perché proprio nella nostra provincia?... Un depuratore nella nostra regione? E perché proprio nella nostra regione?...». Il potere centrale non deve permettersi di indicare a nessuno dove mettere il cesso di casa, visto che tutti intendono sistemarlo in casa d’altri. Saverio Vertone, L’ultimo manicomio - Elogio della Repubblica italiana. Rizzoli, 1992.

Di positivo c’è che Giannini ha già appreso, a Ballarò (magari su suggerimento della rete), che personaggi come Maurizio Landini o Renato Brunetta non sono solo ospiti, ma fanno parte viva del format (quando Brunetta ha urlato al conduttore: «Lei è peggio di Floris!» è come se avesse posto un timbro di certificazione). P.S.: A La7 hanno finalmente capito che Floris non è Mentana, non è un valore aggiunto. Aldo Grasso. Corsera.

Il finanziamento della Rai è per più di due terzi pubblico ma i palinsesti della Rai prevedono principalmente programmi di mercato che le reti concorrenti ugualmente realizzano finanziandoli interamente con pubblicità o abbonamenti. I programmi «fuori mercato», gli unici che giustificano il finanziamento pubblico, rappresentano invece una quota molto limitata della programmazione e sono spesso proposti, dato che penalizzerebbero l’audience, in orari che è improbabile possano trovare telespettatori, pur volonterosi. Ugo Arrigo. Il Fatto.

Il fiore all’occhiello dell’arte a Milano sono le due retrospettive di Chagall e di Segantini a Palazzo Reale, in piazza Duomo. Sono le più grandi mai dedicate in Italia a questi artisti. Rappresentano bene quella schiera di pittori, scrittori, poeti, musicisti che hanno deciso di essere cittadini d’Europa prima ancora che l’Europa unita nascesse. Chagall infatti è l’europeo apolide che si sente a casa ovunque. Segantini è il cittadino di frontiera che costruisce ponti fra culture. Certo, con quest’ultimo si parla anche di Svizzera. Ma come si fa a considerarla non europea? Senza la sua neutralità durante il nazismo quante perdite in più ci sarebbero state? Filippo Del Corno, assessore alla cultura del Comune di Milano. La Stampa.

Se è vero che il potere logora, crea cioè dei malcontenti, è altrettanto vero che il potere procura degli amici. L’arte del governo, o meglio del sottogoverno, consiste nel fare in modo che il numero degli amici superi quello dei malcontenti. Ma come si fa a procurarsi degli amici? Evidentemente usando il potere per fare favori. In tutti i tempi, in tutti i luoghi, sotto tutti i regimi, questo sistema è stato applicato puntualmente e crediamo che non debba essere insegnato da alcun Machiavelli, tanto esso è connaturato con i sentimenti elementari degli uomini. Però negli stati moderni in possesso dell’alto grado di civiltà giuridica del secolo passato, sono stati inventati dispositivi precisi per mettere limiti e freni a questa tendenza istintiva e il complesso di questi dispositivi è il cosiddetto «stato di diritto». Panfilo Gentile, Democrazie mafiose. Ponte alle Grazie, 1970.

La vita di Giosuè Carducci, che fu un grandissimo poeta, è piena di fatti inaccettabili: repubblicano e monarchico, brindò con il Papa e con Satana, cantò la «santa canaglia» e la regina Margherita. Come fu, politicamente, un uomo privo di coerenza, o quel che si dice un «girella», così, dal punto di vista nazionale. (egli, il bardo della nuova Italia, il rapsodo del Risorgimento, l’aedo del «pro patria mori»), fu, quel che si dice, un imboscato, e non dei più simpatici. Cantò Garibaldi e la «bianca croce dei Savoia», spronò i giovani all’azione, alla lotta, al sacrificio, ma rimase prudentemente a casa, benché fosse giovane, sano e avesse buone spalle. Curzio Malaparte, Battibecchi. Florentia, 1993.

Si deve sapere che Il fatto di Biagi accusava un calo di ascolti per colpa di Striscia la notizia e i vertici della Rai non potevano permettersi di perdere nemmeno un telespettatore, perché altrimenti sarebbero stati accusati di favorire Mediaset. La Tv di Stato propose allora al giornalista 10 prime serate e 10 seconde serate per due anni. Biagi non accettò. Così come rifiutò lo spostamento del Fatto su Rai 3, preferendo togliere il disturbo con una buonuscita di 1,5 milioni di euro. La cosa più incredibile, passata del tutto sotto silenzio, è che fu lo stesso perseguitato a smentire la persecuzione in un dispaccio che l’Ansa diramò alle 20,13 dell’8 gennaio 2003, nel quale egli precisava di non essere stato «buttato fuori dalla Rai: al contrario». Nella nota scritta di suo pugno sottolineava: «Con la stessa (Rai, ndr) ho raggiunto, di mia iniziativa, un accordo per me pienamente soddisfacente che gratifica, sotto tutti i profili, morali e materiali, i miei 41 anni dedicati alla Rai». Il titolo di una notizia così dirompente avrebbe dovuto essere come minimo «Biagi: nessuno mi ha cacciato». L’Ansa invece se la cavò con un anodino «Tv: ascolti; Biagi, Fatto era buon concorrente Striscia». Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto, Buoni e cattivi, Marsilio.

Ania Goledzinowska, la ragazza che fu fatta trovare dentro una torta a Berlusconi per il suo settantaduesimo compleanno (da dirigenti del Pdl lombardo), ora vive in un monastero di Medjugorje dove ha fondato la comunità di preghiera «Cuori puri». Walter Siti, Exit strategy, Rizzoli.

«Non so se ho passatempi. Ma colleziono le case e anche i gatti». E ancora: «Sono sempre stato un tedesco, però con amore. A casa se mi siedo in poltrona e c’è qualcosa fuori posto in fondo alla stanza, mi alzo e vado a sistemarla come deve essere». Giorgio Armani, stilista. Corsera.

Meno corruzione? Bene! Meno edilizia, meno sanità, meno trasporti. Maurizio Milani, Saltar per terra causa vino.

UN’AQUILA - È un grande uccello nero e marrone con un grosso becco arcuato. Ha delle grandi ali e vola nel cielo. Claude-Alain Duhamel e Carole Balaz, Le gros dico des tout-petits. Il dizionario dei bambini (J. C. Lattès).

Caro Gesù, sei davvero invisibile o è un trucco? Giovanni. I bambini parlano di Gesù, Sonzogno, 2006.

Desto o son sogno? Totò. Il Messaggero.

Qui /non c’è niente di sacro/ tranne l’osso / dove si prendono i calci. Marcello Marchesi, Essere o benessere, Rizzoli, 1962.

Ho bisogno di un po’ di pace. Ma senza esagerare. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 23/9/2014