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 2014  settembre 23 Martedì calendario

LA7, IL PIANO DI CAIRO: FIDUCIA A FLORIS E UN NUOVO CANALE TV


«Abbiamo acquistato un multiplex dallo Stato che ha 22,3 Megabyte di potenza. Con La7 ne utilizziamo appena un terzo. C’è ampio spazio per l’ideazione e il lancio di un nuovo canale. Tra la fine del 2015 e metà 2016 il progetto potrebbe essere pronto». Urbano Cairo, editore di La7, parla del futuro della sua tv e annuncia una futura espansione, anzi un raddoppio. Nel frattempo affronta i necessari assestamenti di queste ore.
Da ieri sera Giovanni Floris ha preso il posto di Lilli Gruber alla conduzione di «Otto e mezzo» : «Lilli deve assentarsi per qualche tempo per motivi di salute. Abbiamo optato per un’idea, che la stessa Lilli condivide pienamente: chiedere a Floris di condurre la sua trasmissione, tra Giovanni e la Gruber c’è un ottimo rapporto e ci siamo tutti trovati in piena sintonia». Il ritorno della Gruber? «Dalle notizie che ho dovrebbe avvenire in tempi non lunghi, anzi abbastanza rapidi. Siamo tutti in attesa del suo rientro. Nel frattempo Floris piloterà un format consolidato e molto importante per la nostra rete, direi anzi fondamentale. Manterrà la stessa redazione, a partire dall’autore Paolo Pagliaro».
Cairo sa che sono in molti a pensare che «DiciannoveEquaranta» , la striscia quotidiana di Floris, non sia un successo. Ma l’editore smentisce qualsiasi ipotesi di cancellazione definitiva: «È ovvio che Floris non potrebbe sostenere due appuntamenti quotidiani nella stessa serata. La sua striscia è per ora sospesa ma riprenderà appena Lilli Gruber tornerà a guidare il suo “Otto e mezzo”. Ma ho piena fiducia nel progetto di fascia quotidiana di Giovanni. Sappiamo tutti bene quanto conti l’abitudine per il pubblico sia televisivo che della carta stampata. Si tratta di un’operazione completamente nuova con una collocazione oraria inedita. Abbiamo dall’inizio pensato a un cammino lungo». Ma gli ascolti... «Ho detto a Giovanni per i primi due mesi di non guardarli nemmeno, di non preoccuparsene. Chi parla di una nostra delusione sbaglia completamente. Molte trasmissioni, ora di successo, sono partite da una base del 3%. E anzi mi dispiace dover interrompere la striscia per ragioni indipendenti dalle nostre scelte».
Inevitabile parlare anche del duello del martedì tra Massimo Giannini, su Rai3 con«Ballarò» , e lo stesso Floris, su La7 con «DiMartedì ». Anche qui Cairo nega qualsiasi amarezza per la vittoria di Giannini: «Vale il discorso di prima, l’abitudine. “Ballarò” è un marchio consolidato e forse non tutti i telespettatori sapevano del cambio. E chi lo sapeva aveva la curiosità di vedere come si sarebbe mosso Giannini. In più c’è stato il grande battage della Rai. La trasmissione del martedì di Floris ci soddisfa, funziona. Quanto ai risultati, l’ho già detto: parliamo della prima partita, il campionato sarà lungo».
Dopodomani, giovedì 25, ci sarà il ritorno di Michele Santoro in prima serata con «Servizio pubblico» . Cairo, in questo caso, preferisce non parlare di conduttore: «Santoro è un’altra cosa, quella parola è riduttiva, parliamo di un punto di riferimento della tv italiana. Soprattutto è un autore proiettato nel futuro, impegnato in una continua progettazione, come ha dimostrato l’esperimento delle puntate di “Announo” affidate a Giulia Innocenzi, un catalizzatore di pubblico giovane».
Ma non ha paura, Cairo, di stancare il pubblico con un eccesso di talk show, con un palinsesto tutto declinato sul giornalismo e sull’approfondimento? «Io penso che la qualità vinca sempre e comunque e che il pubblico sia in grado si scegliere e di decidere. E credo anche che il nostro palinsesto abbia un ritmo serrato che premia i prodotti. Per esempio Corrado Formigli lunedì 15 è andato meglio dello scorso anno, grazie anche alla sua decisione, che ho pienamente condiviso, di tornare in prima persona sul palcoscenico delle guerre. Va benissimo anche “L’aria che tira” di Myrta Merlino, che giorni fa ha superato il 6%. Potrei continuare con gli esempi. Ma quando una squadra funziona, quando gli autori sono solidi, le macchine televisive funzionano...».