Emanuele Trevi, Corriere della Sera 23/9/2014, 23 settembre 2014
RIENTRO DEI CAPITALI DALL’ESTERO
Mentre i principali Stati aderenti al G20, seguendo le direttive dell’Ocse, hanno dato esecuzione a provvedimenti intesi alla regolarizzazione nazionale di beni collocati all’estero, in Italia è ancora impantanato in Parlamento il disegno di legge governativo. Si era prevista come data ultima il 30 settembre, ma vi è il timore che si vada oltre la fine del 2014 anche perché i provvedimenti legislativi dovranno — secondo quanto prevede il disegno di legge — essere integrati da provvedimenti delegati all’agenzia delle entrate con buona pace dell’art. 23 Cost.. Il ritardo è nocivo a tutti: agli operatori che rimangono nell’incertezza e al governo che fa conto sui relativi introiti fiscali. Eppure si poteva fare meglio anche sulla base delle esperienze straniere e delle nostre in occasione di ripetuti «scudi fiscali».
Victor Uckmar, Genova