Giorgio Ursicino, Il Messaggero 23/9/2014, 23 settembre 2014
«SARÀ ELETTRICA E SI GUIDERÀ DA SOLA»
[Intervista a Carlos Ghosn]
NANTES Da un decennio guida uno dei giganti dell’auto, ma non ha cambiato le sue abitudini. Uomo “visionario” e grande comunicatore, presenta personalmente la nuova Twingo e fa addirittura le prove su strada con i giornalisti per illustrare i segreti del gioiellino e captarne le impressioni di guida. Carlos Ghosn è un top manager di origini libanesi nato in Brasile che ha lavorato in tutto mondo, plasmando è portando a livelli altissimi il matrimonio Renault-Nissan (è il numero uno di entrambi i Gruppi), l’Alleanza di maggior successo della storia dell’auto.
Un’accoppiata con quasi 400 mila dipendenti, 150 miliardi di fatturato e oltre 8 milioni di veicoli prodotti ogni anno. Dopo aver più che raddoppiato vendite, fatturato e utili del costruttore giapponese diventato un punto di riferimento mondiale, ora accelera con Renault, la casa automobilistica più in crescita in un mercato europeo ancora in difficoltà.
Presidente dopo il legame con i giapponesi serviva collaborare anche con i tedeschi per realizzare la nuova Twingo?
«È stata una grande opportunità, insieme lavoriamo benissimo, siamo anche diventati amici. Gli abbiamo anche fatto vedere il nostro nuovo Espace con cui loro non hanno nulla a che fare per avere le loro impressioni e qualche consiglio».
Già state preparando altri modelli da fare insieme?
«No, al momento non ci sono piani del genere, gli ingegneri dei due gruppi parlano fra loro, ma nulla è arrivato a livello di board. Insieme abbiamo fatto Twingo e Smart, gli abbiamo fornito il Kangoo, ci scambiamo i motori e stiamo anche realizzando una fabbrica in società in Messico. Se non hai idee preconcette e ti apri agli altri la collaborazione funziona. E questo è solo l’inizio».
Avete seguito loro che avevano già esperienza sul motore e la trazione posteriore e stavano lavorando sul tema?
«No, già prima del 2008 ai nostri ingegneri era chiaro che per fare con le regole sulla sicurezza del 2015 un’ottima citycar serviva questo schema. Ma era necessario un investimento molto grande e ci stavamo pensando. Quando ci hanno chiesto di collaborare la scintilla è scoccata».
Twingo la farete anche elettrica?
«Non è in programma, non credo accadrà. Noi abbiamo una gamma di vetture zero emission già completa e al momento non ci servono altri modelli».
Anche perché non stanno andando bene come pensava.
«Le vendite sono inferiori a quanto avevamo ipotizzato, ma resto convinto che abbiamo fatto la scelta giusta: in futuro le vetture saranno così».
Il problema principale sono le batterie? Troppo poca autonomia?
«È un aspetto che si può migliorare, ci stiamo tutti lavorando. Ma il freno principale ad una maggiore diffusione sono le infrastrutture per la ricarica. Dove ci sono le cose vanno decisamente meglio. Nella Silicon Valley o ad Atlanta o addirittura in Norvegia i numeri sono significativi».
Il principale sbocco per le auto a emissioni zero sarà l’America?
«Anche per le elettriche sarà la Cina. È il più grande mercato del mondo e cresce da 12 anni. Ci sono già 100 città che hanno chiesto 10 mila vettura ciascuna. Ci ha fatto visita il vice premier cinese, sono molto interessati a questa tecnologia. Noi dopo il Suv produrremo anche l’elettrica Fluence in Cina, ma avrà un altro nome».
Avete problemi con il vostro partner Dongfeng che è entrato nel capitale di PSA?
«Nessuno, Dongfeng ha molte collaborazioni».
In Russia siete leader del mercato, ma la situazione non è facile.
«Adesso è difficile, le vendite sono scese del 20% e con il rublo così basso si lavora male. Ma noi andremo avanti con la nostra strategia, i margini di crescita restano ampi».
L’auto cambierà molto nei prossimi anni?
Dovrà avere tre cose fondamentali: guida autonoma, basse emissioni ed essere sempre connessa».
In F1 avete dominato gli ultimi 4 Campionati, è vero che già bisogna cambiare le nuove regole?
«Meno ma/le che qualcuno si ricorda che abbiamo vinto molto, sento parlare solo di trionfi della tecnologia tedesca. Tanto di cappello a chi ha lavorato bene, ma sono favorevole allo sviluppo, bisogna dare agli altri la possibilità di recuperare. Nei giorni scorsi a Pechino c’è stata la prima gara della Formula E, le monoposto elettriche, è stato un bello spettacolo».