Roberto Romagnoli, Il Messaggero 23/9/2014, 23 settembre 2014
«MORTO IL CAPO DI BOKO HARAM» TRATTATIVA PER LE RAGAZZE RAPITE
TERRORISMO
Il capo degli integralisti islamici nigeriani di Boko Haram, Abubakar Shekau, è di nuovo morto. L’annuncio è stato dato dall’esercito del Camerun ma, prima di sborsare i 7 milioni di dollari di taglia messi sulla sua testa dagli Usa, Washington vuole il test del Dna. Anche perché troppe volte Abubakar Shekau è morto per poi resuscitare attraverso video beffardi utili anche per accrescere la sua popolarità. L’esercito camerunense ha diffuso anche una foto in cui si vede il corpo di un uomo a terra con il volto che in effetti somiglia a quello di Shekau ma con una barba molto più folta rispetto a quella vista in altre foto. Solamente la prova del Dna - gli Usa sostengono di essere in possesso di un campione e quindi di poterlo comparare - dirà se questa volta Shekau sia morto davvero.
INAUDITA VIOLENZA
Purtroppo le notizie provenienti dalla regione frontaliera tra Nigeria e Camerun non permettono di tracciare un quadro chiaro di quanto sia successo. Di certo c’è che tra giovedì domenica scorsi ci sono stati scontri di «inaudita violenza» tra i miliziani di Shekau e l’esercito del Camerun; scontri avvenuti sia in territorio camerunense che nigeriano. A far scattare una tre giorni di fuoco sarebbe stato l’assalto di Boko Haram a un affollato mercato nello Stato del Borno, nel nord-est della Nigeria, in cui sarebbero rimaste uccise molte persone. Testimoni hanno riferito di decine di assalitori, vestiti con uniformi dell’esercito e della polizia che hanno attaccato giovedì la città di Mainok, 56 km da Maiduguri, lanciando un ordigno e sparando. I Boko Haram avrebbero saccheggiato il mercato e caricato le merci a bordo dei camion che i commercianti in fuga avevano abbandonato. Il giorno stesso o forse il giorno dopo Abubakar Shekau, sarebbe rimasto ucciso nella regione camerunense di Gambaru, nell’estremo nord del Paese. La notizia della sua morte avrebbe scatenato una terribile rappresaglia dei suoi miliziani sempre a Mainok dove sarebbero state massacrate trecento persone.
LE 219 RAGAZZE NIGERIANE
La notizia dell’ennesima morte di Shekau è giunta in concomitanza con quella di contatti tra funzionari del governo nigeriano e il Comitato internazionale della Croce Rossa con esponenti di Boko Haram per la liberazione delle oltre 200 liceali nigeriane, rapite nell’aprile scorso, in cambio del rilascio di alcuni comandanti del gruppo terrorista islamico. A riferirlo la Cnn che cita una fonte coinvolta nei quattro incontri che si sarebbero svolti a metà agosto con due membri anziani di Boko Haram ad Abuja. «I due negoziatori hanno assicurato che le ragazze non sono mai state violentate o usate come schiave sessuali». Bisognerà ora capire, se davvero Shekau è stato ucciso, se la trattativa potrà continuare o se invece l’ira dei miliziani, accecati dalla perdita del loro folle condottiero, non si scatenerà sulle povere ragazze. L’accordo mediato dai negoziatori stabilirebbe il rilascio di un numero imprecisato, tra i 10 e i 30, di comandanti di Boko Haram, in cambio della liberazione delle ragazze.