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 2014  settembre 22 Lunedì calendario

ADDIO CARTE DI CREDITO NEI CELLULARI “CONTACTLESS” IL FUTURO DEI PAGAMENTI

Bancomat, carte di credito o contanti? Metodi di pagamento obsoleti: nel futuro le spese di ogni giorno, dal supermercato al tabaccaio, si faranno con il telefono, con l’orologio o perfino con un gesto. La tecnologia prova a rivoluzionare il mondo delle transazioni. Non solo implementando sistemi di pagamento software e hardware negli smartphone, ma estendendoli anche ai nuovi dispositivi indossabili “smart”, dagli orologi agli anelli. Il tentativo di innovare il paradigma alla base delle vecchie carte di credito magnetiche va avanti ormai da qualche tempo. Grazie alle tecnologie di identificazione a radiofrequenza, esistono già da alcuni anni carte di credito contactless che permettono di pagare avvicinando la carta ai lettori Pos compatibili senza inserirla fisicamente. Una modalità di transazione molto più rapida, usata soprattutto per piccoli pagamenti da effettuare in velocità: non a caso la Oyster Card, il biglietto elettronico dei trasporti pubblici londinesi, è di fatto una contactless. Con l’arrivo degli smartphone è cominciata la proliferazione di strumenti software per i pagamenti: dalle app come Brain Tree o 1App8 (il motore di pagamenti online sviluppato da Sparkling 18), ai servizi di portafoglio digitale offerti dalle stesse Visa e Mastercard. Ad accelerare la digitalizzazione delle transazioni sono stati i chip Nfc ( Near field communication), dispositivi radio che memorizzano le informazioni di pagamento e che permettono di utilizzare i device in cui sono integrati come se fossero delle carte contactless, avvicinandoli ai Pos compatibili. Secondo il Mobile Payment Index compilato da Ayden, le transazioni effettuate da terminali mobili sono il 20% del totale, e nel 2013 sono cresciute del 55%, per un valore complessivo di oltre 250 miliardi di dollari. Un boom che segue da vicino quello degli smartphone, che proprio nel2013 hanno raggiunto il miliardo di unità vendute. Solo in Italia, ci sono 9 milioni di telefoni già dotati di chip Nfc, da utilizzare con i circa 150mila Pos contactless presenti. Poste Mobile ha già predisposto un servizio per l’utilizzo dei telefoni come carte, seguita da Vodafone e Tim con i rispettivi wallet. L’adozione di massa dei pagamenti tramite Nfc, però, ancora non c’è stata: ma è uno scenario che potrebbe mutare radicalmente nel prossimo futuro, grazie ai dispositivi indossabili e al sostegno dei big dell’hi-tech a partire da Apple: dopo un lungo periodo di valutazione, Cupertino ha abbracciato le possibilità offerte da questa tecnologia. E l’ha integrata sui prossimi iPhone 6 e 6 plus, che potranno essere utilizzati come carte di credito attraverso la piattaforma Apple Pay: basterà avvicinare l’iPhone al Pos. Proprio come avviene già su molti smartphone Android dotati di Nfc grazie a Wallet, la piattaforma di pagamento lanciata da Google due anni fa. Ma Apple è andata oltre: ha annunciato che implementerà Apple Pay anche sul nuovo Apple Watch, il suo primo orologio smart: basterà avvicinarlo alla cassa del supermercato per saldare il conto. È proprio l’estensione al comparto dei wearable, i dispositivi smart da indossare, a costituire una rottura rispetto alle strategie seguite in passato. Anche perché più immediate, a partire dalla sicurezza. Per pagare con l’iPhone 6, infatti, sarà necessario procedere all’identificazione della propria impronta digitale tramite Touch Id, una procedura molto veloce: basta poggiare, per qualche secondo, il polpastrello sul pulsante home del telefono. Ma con l’Apple Watch sarà ancora più semplice: basterà, infatti, inserire un Pin al momento in cui si indossa l’orologio per attivare la modalità di pagamento. Poi sarà lo smartwatch stesso a riconoscere, grazie ai sensori del battito cardiaco, la presenza del proprietario. L’idea di pagare con i wearable è portata avanti anche da altre aziende hi-tech. Samsung l’ha implementata nei Galaxy Watch, Motorola e Sony nei loro rispettivi orologi. E anche lo smartwatch di Pebbles, grazie alle app di Wallaby Financial, è utilizzabile come se fosse una carta di credito digitale. Persino i Google Glass, grazie alle app, possono pagare. Intuit sta adattando per gli occhiali smart di Google la sua applicazione GoPayment: basterà inquadrare un “qr code” con la telecamera dei Google Glass per pagare negli esercizi che offrono il servizio. Eaze, invece, promette di rendere la procedura ancora più semplice: la app permette di accettare una transazione con un cenno della testa, grazie ai sensori degli occhiali in grado di rilevare i movimenti del capo. La possibilità di pagare con un gesto è anche alla base di Logbar, che introdurrà sul mercato il suo primo anello smart: un dispositivo che legge i movimenti del dito e che può essere utilizzato per effettuare transazioni. Più ‘tradizionale’ – si fa per dire – l’approccio dell’Nfc Ring, che andrà avvicinato ai Pos contactless.
Valerio Maccari, Affari&Finanza – la Repubblica 22/9/2014