22 settembre 2014
(ANSA)
Il senatore di Fi Denis Verdini è stato rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Roma per la vicenda legata ad una plusvalenza di 18 milioni di euro nella compravendita di un immobile in via della Stamperia, nel centro della capitale. Con lui, che è accusato di finanziamento illecito, a processo anche Riccardo Conti di Fi.
Secondo la Procura Verdini non ebbe alcun ruolo nella compravendita ma pochi giorni dopo avrebbe ricevuto da Conti un milione di euro. Il processo è stato fissato per il 9 gennaio davanti alla ottava Sezione penale. A processo anche l’ex presidente di Enpap Angelo Arcicasa.
Nel 2011 l’ente di previdenza degli psicologi acquistò l’immobile per 44,5 milioni di euro dalla società Estatedue srl, amministrata da Conti che poche ore prima l’aveva comprata per 26 milioni di euro. Ad Arcicasa e Conti è contestato il reato di concorso in truffa aggravata. A Conti la Procura contesta anche i reati di finanziamento illecito e omesso versamento dell’Iva per oltre 8,6 milioni di euro nel 2011.
REPUBBLICA.IT
Rinvio a giudizio per il senatore di Forza Italia Denis Verdini, coinvolto nell’inchiesta sulla compravendita di un palazzo di via della Stamperia, alle spalle di Fontana di Trevi, comprato e rivenduto all’Enpap, nella stessa giornata, dal senatore di Fi Riccardo Conti il 31 gennaio 2011 con una plusvalenza da 18 milioni di euro.
Secondo la procura Verdini non ebbe alcun ruolo nella compravendita ma pochi giorni dopo avrebbe ricevuto un milione di euro. Il senatore, stretto collaboratore di Silvio Berlusconi, e il collega di partito sono accusati di finanziamento illecito. A processo anche l’ex presidente dell’Ente di previdenza degli psicologi, Angelo Arcicasa. Ma Verdini protesta: "Leggo da alcuni siti internet e agenzie di stampa - dichiara - che il mio rinvio a giudizio di oggi sia legato ad una plusvalenza da 18 milioni di euro in merito alla compravendita di un palazzo dell’Enpap. Niente di più falso. Come espressamente affermato nella richiesta di rinvio a giudizio della procura di Roma, e confermato dal gup, mi viene contestato esclusivamente il reato di finanziamento illecito ai partiti, per una vicenda che nulla ha a che vedere con la compravendita in questione, nella quale, come sottolineato chiaramente dagli stessi inquirenti, io non ho avuto alcun ruolo".
Verdini prosegue: "L’accusa si riferisce ad una penale regolarmente trattenuta per il mancato rispetto di un contratto fra me e il senatore Conti, di natura diversa ed estranea alla vicenda per la quale lo stesso senatore viene rinviato a giudizio. E’ chiaro che anche l’accusa di finanziamento illecito è del tutto infondata e sono certo di dimostrare nel corso del dibattimento la mia totale estraneità, che d’altra parte è già evidente dai documenti in mano alla magistratura. Detto ciò, invito i mezzi d’informazione ad avere maggior cura e attenzione nelle notizie che vengono date, senza utilizzare scorciatoie mediatiche, perché in questo modo s’incorre in falsità dalle quali userò ogni strumento consentito per difendermi"
La vicenda. La compravendita del palazzo è avvenuto il 31 gennaio del 2011: l’edificio (3.900 metri quadri distribuiti su cinque piani nel cuore del centro storico di Roma, in via della Stamperia 64) venne acquistato da Conti nella veste di amministratore della immobiliare ’Estate 2’ di Brescia per 26 mln e mezzo di euro dal fondo Omega di Intesa Sanpaolo. Poche ore dopo il passaggio di proprietà all’ente previdenziale degli psicologi, l’Enpap. La cifra, però, lievitò a 44,5 milioni di euro più iva.
Conti, dunque, in qualche ora fece registrare un profitto di 18 milioni di euro. Ma c’è di più: la plusvalenza fu ottenuta senza anticipare un euro. Estate2 aveva versato a Omega i primi cinque milioni di euro solo dopo aver incassato l’acconto dall’ente previdenziale.
Ad Arcicasa e Conti è contestato il reato di concorso in truffa aggravata. A Conti la Procura contesta anche i reati di finanziamento illecito e omesso versamento dell’Iva per oltre 8,6 milioni di euro nel 2011.
LA MAPPA
Reazioni. ’’Verdini appena rinviato a giudizio per finanziamento illecito... e ora chi ce la riscrive la Costituzione?’’ ha commentato ironico M5S Montecitorio su twitter. "Questa è la gente che sostiene il Pd, che detta le regole al Pd, che riscrive la Costituzione con il Pd - attacca il deputato M5s Alessandro Di Battista con un un post su Facebook - Questa è la gente che sostiene Renzi, che detta le regole a Renzi, che scrive i decreti assieme a Renzi. Io vi rispetto, rispetto le critiche che muovete al M5S, rispetto le vostre idee tuttavia mi chiedo, dal profondo del cuore, come potete sopportare tutto questo? Come potete restare in silenzio nel momento in cui il vostro partito, il partito in cui credete legittimamente, viene infiltrato da certi personaggi? Vi imploro… aprite gli occhi!".