Claudio Marincola, Il Messaggero 21/9/2014, 21 settembre 2014
RAI, SCURE SUI TG MA NASCE UN NUOVO CANALE ISTITUZIONALE
IL FOCUS
ROMA Tagli alle missioni, petizioni, lettere, divisioni interne, sindacati e redazioni sul piede di guerra. La Rai che si mette a dieta prova ad arginare il senso di incertezza sul suo futuro e cerca di mantenere una linea di galleggiamento. Non solo tagli, anche il lancio di un nuovo canale istituzionale nel prossimo anno.
Il piano di riorganizzazione - che dopo tanti rinvii verrà finalmente presentato martedì sera a San Macuto, alla Commissione di vigilanza Rai dal direttore generale Luigi Gubitosi - non parla espressamente di esuberi. Avrebbe sollevato con largo anticipo un vespaio di proporzioni abnormi. Tra le righe prevede però nel medio periodo una riduzione delle spese vive, a cominciare dal personale.
TROPPE SEGRETARIE
Già dal 2015 il nuovo modello produttivo accorperà 7 testate in due sole newsroom. Tutto verrà compresso i un’unica multipiattaforma, una fabbrica di news lavorerà a tempo pieno per alimentare un numero ancora da definire di edizioni.
Sarà un caso. Ma in questi giorni sono finiti sotto i riflettori della spending i numeri delle sedi locali; Cosenza 21 dipendenti, Campobasso 17, Catania 16, Potenza 22, Firenze 32, etc, etc. La parte del leone la fanno ovviamente i giornalisti, cui si aggiungono figure professionali di vario tipo, segretarie di redazione, documentatori, grafici, programmisti registi, assistenti alla regia, montatori. Ebbene, se per i giornalisti c’è già chi pensa ad una nuova ondata di pre-pensionamenti - Inpgi e Fnsi permettendo - per gli amministrativi prevale l’idea dell’accorpamento. Nulla impedisce - pensano i tagliatori di spese - che gli uffici vengano collocati in un’unica sede o comunque ridotti. É una fatto però che la Bbc, il modello a cui dice di ispirarsi il piano abbia un numero maggiore di giornalisti e di dipendenti. Idem in Germania. Ma tant’è.
Il piano è stato finora accennato solo per grandi linee. Ha generato una levata di scudi delle redazioni del Tg1 e del Tg3. I cdr Rai hanno chiesto (e ottenuto) di essere ascoltati a San Macuto. Nel frattempo il dg Gubitosi ha confermato quello che due mesi fa aveva anticipato al Messaggero: alla scadenza del suo mandato - aprile 2015 - potrebbe lasciare il suo ufficio di Viale Mazzini. Il premier Renzi, che non lo ha mai incontrato, si è tenuto a distanza per evitare ingerenze. «L’idea di mettere mano al riordino dell’informazione ha un senso - sostiene il senatore pd Salvatore Margiotta, vice presidente della Commissione di vigilanza - : il modello che ci verrà proposto è giusto». Direte sì al piano? «Il nostro parere non è vincolante, vogliamo però arrivare ad una risoluzione comune. La Vigilanza prima di esprimersi dovrà fare dunque una riflessione molto attenta».
NUOVO CANONE
Il premier ha messo la Rai al centro del suo programma di governo. Sa bene quanto le coscienze degli italiani siano vulnerabili ai flussi televisivi: vuole “delottizzare” il servizio pubblico. Si pensa ad una nuova governance e ad un decreto per abbassare il canone. É iniziatola corsa alla poltrona più ambita e più scomoda di viale Mazzini. «Conoscendolo - dice Margiotta - so già che la Rai del futuro non avrà nessuna impronta di lottizzazione». In attesa è iniziato il solito riposizionamento. La creazione di due sole newsroom imporrà un netto taglio delle direzioni. Chi salterà? La Newsroom 1 manterrà una vocazione generalista e accorperà anche il Tg 2 e Rai Parlamento. La Newsroom 2 avrà una vocazione multimediale, internazionale, regionale e locale e incorporerà la piattaforma del Tg3 e i «corrispondenti locali» delle Tgr, le redazioni regionali.
LAVORI A SAXA
Per garantire efficienza e qualità gestionale la Rai dovrà adeguare la sua logistica. Gli uffici della Bbc sono concentrati in un unico building, una redazione centralizzata a servizio delle le reti. L’estensione di questo modello comporterà perciò lavori di ristrutturazione nel quartier generale romano di Saxa Rubra, nelle due palazzine che ora ospitano le redazioni del Tg1 e del Tg3.
In tempo di tagli suscita infine perplessità l’idea di creare entro il 2015 un nuovo canale istituzionale. È previsto dal contratto di servizio. Sarà dedicato all’informazione istituzionale, politca e parlamentare italiana e parlamentare. Nella Newsroom 2 confluiranno Ciss e Meteo. Non succederà più insomma che sul primo canale venga previsto nello stesso giorno il sole e sul secondo canale la pioggia. Ci faremo bastare un solo Bernacca.