Davide Casati, Corriere della Sera 21/9/2014, 21 settembre 2014
E A NEW YORK ALLOGGI GRATIS SE AIUTI A CASA
All’inizio, quando si legge quella cifra — un improponibile «zero dollari» — non ci si crede. Dopo tutto, si sta parlando di New York: una delle città più care al mondo (pur se appena uscita dalla top ten dell’Intelligence Unit dell’«Economist»). E dopo tutto, qualunque altro annuncio d’affitto riporta somme ben più considerevoli: anche 900 dollari al mese per un microscopico monolocale ai confini sud di Harlem. Eppure, basta una ricerca online (attenta) per trovare decine di stanze in affitto gratis nella Grande Mela. Niente canone: ma tempo, cura, pulizia o piccole commissioni casalinghe sì. Insomma: si ottiene una stanza (a volte molto bella) senza dover spendere un solo dollaro, in cambio di aiuto, spesso a persone anziane o a famiglie numerose con genitori entrambi al lavoro. C’è il figlio che offre una stanza privata in un appartamento a Midtown a patto di potersi prendere cura dell’anziana mamma: «Ha solo bisogno di essere accompagnata a fare la spesa e di essere aiutata, in caso di necessità, la notte». C’è una signora che offre una stanza a Long Island in una villa sulla spiaggia: «Basta che mia madre venga accompagnata a passeggiare per almeno un’ora al giorno». E chi lancia un messaggio nella bottiglia della Rete in cerca di chi possa badare ai suoi cani e pulire casa, offrendo in cambio una stanza. Certo, si tratta di una soluzione ideale per studenti, o persone con orari flessibili: oltre all’affidabilità, è la reperibilità la vera moneta di scambio. Ma l’esperimento funziona, e non soltanto a NY: il programma HomeShare era partito nel 1999 nella sola Londra, e oggi raccoglie associazioni che si occupano di proporre lo scambio tra alloggi e aiuto in mezzo mondo. New York compresa.