Andrea Ducci, Corriere della Sera 21/9/2014, 21 settembre 2014
SPENDING REVIEW ALLO SVILUPPO, UN MILIONE DI COSTI IN MENO
ROMA — Un milione di euro di risparmi sui costi di struttura. Dalle parti di Via Veneto, sede del ministero dello Sviluppo economico, la revisione della spesa interna — oltre i 350 milioni che si dovrebbero risparmiare sugli incentivi alle imprese — è stata messa a punto. Si tratta di un giro di vite ai costi della macchina ministeriale, secondo le direttive di Palazzo Chigi che ha chiesto tagli dell’ordine del 3%. Con questi risparmi il ministero dello Sviluppo con a capo Federica Guidi dovrebbe costare 964 mila euro in meno all’anno, ottenuti limando e riducendo le cosiddette competenze degli uffici. In pratica, vuol dire che i responsabili capi degli uffici hanno visto diminuire il loro stanziamento di competenza da 1,2 milioni a 807 mila euro. Una sforbiciata del 35%, che fa il paio con quella del 20% applicata alle collaborazioni esterne. In questo caso il ministero risparmierà 196 mila euro. Per il personale a cui viene riconosciuta un’indennità in caso di collaborazione diretta con il ministro è previsto che lo stanziamento per pagare proprio l’indennità scenda da 2,48 a 2,14 milioni. Complice il trasferimento del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione territoriale, dal ministero alla presidenza del Consiglio, la Guidi dispone di una nuova pianta organica con 88 dirigenti in meno rispetto al passato. Nel piano di riordino del ministero è stato, infine, stabilito di ridurre da 29 a 19 gli uffici dirigenziali di livello generale. Ci saranno, insomma, meno posti per i dirigenti di prima fascia.