Alessandra Longo, la Repubblica 22/9/2014, 22 settembre 2014
IL KIT DIGNIYA’
Si chiama «kit dignità». Lo distribuisce Anera, organizzazione no profit molto attiva in Medio Oriente. Lo definiscono «una risposta positiva all’esigenza di donne sfollate». L’hanno utilizzato molto a Gaza quando madri e bambini fuggivano dalle case senza poter prendere nulla con sé. Mentalità femminile e materna: men che meno, in quei momenti, le donne pensano a se stesse. L’agenzia «Good News», Buone Notizie (sì, ci sono anche quelle) ci racconta che cosa si mette in un «kit dignità»: «Uno spazzolino da denti, dentifricio, asciugamani, assorbenti, deodorante, shampoo, due vestiti per la preghiera, biancheria intima e sapone». Vien da pensare che un «kit dignità», magari con una composizione diversa, servirebbe anche a quegli italiani che hanno perso tutto con la crisi. Magari dentro quel pacco «a sostegno dell’emergenza» sarebbe bello trovare una busta con una lettera di assunzione.