Elena Stancanelli, la Repubblica 20/9/2014, 20 settembre 2014
I SOTTERFUGI DEL CORVO CANTERINO
Il corvo è un uccello della famiglia dei passeriformi. Il più grande e più figo dei corvi è il corvus corax, o corvo imperiale. Animale solitario e forastico, se ne starebbe ben lontano dagli esseri umani. Purtroppo per lui ha il dono di saper imitare la nostra voce, che, unito a una discreta dose di pazienza, lo trasforma in un soprammobile ideale. Catturato e addomesticato, se ne sta abbastanza tranquillo in gabbia, a esibirsi e spennacchiarsi. Il corvo imperiale, se lo lasciassimo in pace, vivrebbe in coppia, svolazzando. Se perde da qualche parte il compagno, ne riproduce il suono fino allo sfinimento, per farsi ritrovare. Il corvo e la corva seguono dunque il suono della propria voce, per ritrovare la metà perduta, e questo è certamente metafora di qualcosa di molto commovente che in questo momento mi sfugge. Mite e silenzioso, il corvo si trasforma in una furia nel periodo dell’accoppiamento, quando, per liberare il campo dagli avversari, schiamazza e combatte come un italiano in vacanza. Come racconta la letteratura, il corvo ama gli oggetti luccicanti, che sgraffigna per accumularli nel proprio nido. Non sappiamo perché lo faccia. Qualcuno dice che sono per lui l’equivalente della nostra collezione di farfalle: una scusa per invitare la corva nel nido.
Elena Stancanelli, la Repubblica 20/9/2014