Angela Zoppo, MilanoFinanza 20/9/2014, 20 settembre 2014
ETIHAD FA LA COLLETTA
Una raccolta fondi per finanziare uno shopping a nove zeri, dall’acquisto dei nuovi aeromobili al servizio della flotta più giovane del Golfo, a quello di una quota fino al 49% della nuova Alitalia. Così Etihad sta mettendo insieme linee di credito per circa 2 miliardi di dollari, un importo molto vicino alla disponibilità di cassa extra che la compagnia emiratina si era già assicurata per il 2013. Il fundraising è in pieno svolgimento e dovrà concludersi entro la fine dell’anno, non proprio un termine buttato lì a caso, se si pensa che per allora Etihad dovrà sottoscrivere l’aumento di capitale da 387,5 milioni di euro per entrare nella newco che condividerà con gli attuali soci di Alitalia. Nel frattempo la compagnia guidata dal ceo James Hogan ha staccato un assegno di 300 milioni di dollari per la partecipata Air Berlin (29%) ed è in attesa di ricevere il primo dei dieci super-jumbo A380 ordinati e un Boeing 787 (poi ne arriveranno altri 70). Così, negli stessi giorni in cui Hogan era in Italia per incontrare azionisti, management e dipendenti di Alitalia, ad Abu Dhabi il suo chief financial officer, James Rigney, ha chiamato nuovamente a raccolta le banche, dopo aver avuto contatti preliminari con istituti di credito internazionali a Londra e New York.
Una strategia di espansione così aggressiva, come quella portata avanti da Etihad fin dal suo esordio, necessita infatti di fondi adeguati. Già ci sono i competitor che l’accusano di essere diventato il vettore in più rapida espansione nella storia dell’aviazione commerciale solo grazie all’accesso incondizionato alle illimitate risorse finanziarie che gli Emirati accumulano grazie al petrolio. Etihad però risponde con altre cifre, esibendo la sua stretta frequentazione col mondo delle banche, delle agenzie di credito all’esportazione e delle società di leasing. Da quando, nel 2003 è stata fondata per decreto reale, la compagnia ha fatto costantemente ricorso al mercato del credito, assicurandosi finanziamenti per 8 miliardi di dollari da una settantina di banche, e utilizzandoli soprattutto per allargare la flotta. Oltre ad acquistare aerei su aerei, però, Etihad è cresciuta a colpi di acquisizioni nel capitale di altri vettori, non solo europei. L’elenco dei suoi equity partner, ai quali si aggiungerà a breve Alitalia, comprende già Air Serbia (49%), Air Seychelles (40%), Etihad Regional (ex Darwin, 33,3%) Air Berlin (29,21%), Jet Airways (24%), Virgin Australia (21,24%) ed Aer Lingus (4,99%).
La sola operazione Alitalia comporterà per l’agguerrita compagnia del Golfo un impegno che va oltre la ricapitalizzazione. I termini dell’accordo firmato con Alitalia ad agosto scorso, infatti, vincolano Etihad a immettere complessivamente 560 milioni di euro. La compagnia di Hogan acquisirà una quota di partecipazione del 49% della nuova Alitalia, con un investimento di 387,5 milioni di euro, ma l’operazione prevede anche 112,5 milioni di euro per l’acquisizione di una quota del 75% di Alitalia Loyalty, il programma fedeltà della compagnia di bandiera, e l’acquisto per 60 milioni di euro di cinque coppie di slot nell’aeroporto londinese di Heathrow. Le coppie di slot saranno quindi riaffittate ad Alitalia a condizioni di mercato. Le nozze, come da accordi, dovrebbero essere celebrate entro il 31 dicembre di quest’anno, anche se la data viene definita nei documenti non più vincolante, vista la technicality molto complessa dell’operazione.
Intanto Hogan sta facendo proprio in questi giorni un giro d’orizzonte completo tra gli equity partner, per definirne le strategie e favorire la creazione di un network sempre più integrato. Air Serbia, per esempio, è destinata a suo avviso a crescere, alimentando il traffico su Belgrado. Dallo scalo Hogan ha in programma anche voli diretti verso gli Stati Uniti. Etihad Regional, invece, incrementerà i suoi collegamenti tra Ginevra e alcune destinazioni europee a cominciare dal nuovo orario invernale, che entrerà in vigore dal 26 ottobre. La frequenza sulla rotta Ginevra-Nizza passerà da tre a cinque voli settimanali, e a sei, raddoppiando, quella Ginevra-Bordeaux. Inoltre, verranno aggiunti nuovi voli settimanali tra Ginevra e Venezia e Ginevra e Tolosa. Il network di Etihad Regional raggiungerà così un totale di 25 destinazioni in Europa, allungandosi a Dresda, Amsterdam, Vienna e Zurigo.
Ma anche e soprattutto ad Air Berlin si guarda per questa integrazione degli operativi che già da mesi è nei piani del top manager. E in questo incrocio di ali aperto ad Alitalia il vettore tedesco appena ricapitalizzato è destinato a un ruolo chiave.
Angela Zoppo, MilanoFinanza 20/9/2014