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 2014  settembre 19 Venerdì calendario

BARBARA LIGABUE


Anche per lei, come per suo marito, L’amore conta . Solo che lui, Luciano Ligabue, lo dice attraverso le canzoni. Lei invece, Barbara Pozzo, affida alle pagine di un libro quello che studia da trent’anni: le correlazioni tra corpo e anima. Ma la sua non è un’indagine fatta a tavolino, bensì qualcosa che ha sviluppato sul campo, quando faceva la terapista, specializzata in medicina manuale, e si interessava di riabilitazione. «Ho avuto in cura centinaia di persone che si sono rivolte a me per problemi e dolori fisici. Ogni volta mi sono ritrovata ad ascoltare la voce dei loro corpi che durante il trattamento raccontavano la loro storia» spiega Barbara, che da pochi giorni ha pubblicato il suo primo libro, La vita che sei - 24 meditazioni sulla gioia (edito da Bur Varia) che in meno di una settimana è già alla seconda edizione. Ventiquattro capitoli in tutto, «come i ventiquattro rintocchi dei campanili di una volta che invitavano a fermarci per tornare presenti a noi stessi».
Promemoria per il benessere
Quali sono le ragioni di un risultato di vendite quasi inaspettato? «Sicuramente c’è la curiosità di leggere cosa ha da dire sulla gioia la moglie di Ligabue» ragiona con onestà Barbara, cui non dispiace per nulla presentarsi come la signora Ligabue da quando un anno fa si è sposata con l’autore di Certe notti : «Non ne faccio un vanto, ma mi fa piacere. Ultimamente uso spesso il cognome di mio marito, anche perché credo nella sacralità del matrimonio». Stabilito con schiettezza che con un biglietto da visita così si può contare su qualche privilegio, con altrettanta franchezza la signora Ligabue pensa che ci sia anche un altro motivo nell’exploit di La vita che sei : «In un periodo storico dove tante cose vanno in pezzi, un libro che ti spinge a credere nell’amore, nella possibilità di trovare un equilibrio psico-fisico, nella necessità di non cedere mai alla tentazione di farti sovrastare dai pensieri negativi, beh penso che tutto questo possa far venir voglia alla gente di sfogliare quelle pagine». Come se fosse semplice imboccare, non la strada, ma almeno il viottolo del benessere... «E infatti non lo è. Però è facile, l’importante è essere presenti a se stessi. Ma attenzione: non ho scritto un manuale su come raggiungere la felicità e non ho la pretesa di insegnare chissà cosa. Se proprio devo definire il libro, direi che è un promemoria per ricordarsi che vale la pena ascoltarsi».
Galeotto fu il massaggio
Memoria, ricordi: ma le va di raccontare come ha conosciuto Luciano? «Prima di incontrarlo non ero una sua fan». Ma poi evidentemente lo è diventata... «Un giorno mi chiamarono perché il suo terapista non stava bene. Mi presentai lì, ma non avevo alcuna aspettativa, anche perché non ero stata mai nemmeno ad un suo concerto. Sì, conoscevo qualche suo brano, ma erano quelli che ascoltavo in giro». Lo scenario è di 12 anni fa, periodo dell’album Fuori come va? : e a lei come andò? «Che appena gli appoggiai le mani addosso sentii una grande emozione. E capii che lui era l’uomo della mia vita, il grande amore che stavo aspettando». E la reazione del Liga? «All’inizio non mi ha riconosciuto, non ha avvertito quel sussulto dell’anima che ho provato io». E l’incontro tra Barbara e Luciano poteva finire lì. Ma, come scrive nel libro la signora Pozzo-Ligabue, «siamo semplicemente in viaggio per trovare chi e cosa si combina con noi», ed evidentemente il destino aveva deciso che i due dovevano continuare quel viaggio insieme. «Infatti così è stato, perché poi anche lui ha compreso quelle emozioni che non riusciva a decodificare. Io, d’altronde, ero avvantaggiata perché sapevo cosa mi stavano comunicando le mie mani. Lui non aveva i miei stessi strumenti e perciò ha faticato un po’ di più prima di decifrare quei segnali». Barbara parla al passato, non perché non abbia più quel potere nelle mani, ma perché da quando ha iniziato a vivere con il cantante che fa ballare sul mondo migliaia e migliaia di persone ha deciso di abbandonare la sua professione di terapista. «Sarebbe stato un po’ complicato svolgere la mia attività continuando a frequentare Luciano: la gestione tra vita pubblica e privata sarebbe stata alquanto difficile». Ed è ben nota la voglia di assoluta riservatezza della famiglia Ligabue. «Però non ho alcun rimpianto per la mia scelta. Adesso l’unico paziente che ho è mio marito». Comunque, con tutti gli altri che ha salutato (e in generale con le persone che credono nel suo metodo riabilitativo) ha mantenuto un dialogo: nel 2011 ha fondato www.somebliss.com, sito attraverso il quale intrattiene con i suoi lettori un dialogo quotidiano sui temi del benessere fisico e mentale e del raggiungimento dell’armonia interiore. Lei ci è riuscita, soprattutto quando ha fatto le valigie e si è trasferita a casa di Luciano, a Correggio. Dopo aver vissuto prima a Biella (dove è nata), successivamente a Milano e poi a Parigi. Dai rintocchi delle campane al rock’n’roll? «Non è stato molto traumatico. Certo, all’inizio mi sono trovata un po’ disorientata, ma grazie alla vita normale che conduceva, e che conduce Luciano, tutto è risultato più semplice del previsto. In più mi ha aiutata molto la gravidanza: mi ha dato un grande equilibrio». Barbara era incinta di Linda, che oggi ha 10 anni. E il rapporto che ha la bimba con Lenny, l’altro figlio di Luciano avuto dal precedente matrimonio? «Linda adora il fratello».
Canzoni e dediche
Leggendo il libro e ascoltando i brani del Liga, sembra che i due si debbano scambiare i diritti d’autore. Nello scorrere una pagina del primo capitolo è come risentire le parole di Il giorno di dolore che uno ha ; il capitolo 4 appare come l’estensione della canzone Siamo chi siamo . «Abbiamo uno scambio così profondo che alla fine ci influenziamo a vicenda». Perché Luciano, racconta Barbara, «si è aperto a quella spiritualità che all’inizio della storia diceva di non avere». E invece Giorno per giorno , il rocker che urla contro il cielo si è innamorato sempre più di questa donna dallo sguardo dolce ma determinato, alla quale ha dedicato anche due canzoni, Ci sei sempre stata e Tu sei lei . «Quando me le ha fatte sentire per prima volta, mi ha detto: “Queste sono per te”». Ma un pezzo lo ha scritto pure ripensando alla storia con la sua ex moglie Donatella... «Lo so, ma L’amore conta parla di gratitudine. Ecco, se ascoltando il brano non avessi avvertito quel senso di riconoscenza, ci sarei rimasta male». Difficile incrinare la serenità della signora Ligabue: per lei «la felicità è l’amore quando arriva». E l’ha provata. Mentre «la gioia è l’amore che dura». E sta continuando a provarla.