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 2014  settembre 19 Venerdì calendario

LA JIHAD DEL SESSO

La chiamano Jihad al-nikah, è jihad del sesso, il sempre più vasto fenomeno che riguarda donne musulmane del Paesi più diversi che vogliono dare loro «contributo» alla guerra condotta dagli islamisti in Siria e Iraq. Si sposano per poche ore e mettono a disposizione i loro corpi per allietare i militanti in una pratica considerata legittima dalla frangia sunnita salafìta più estremista. Gli ultimi casi sono stati quelli di tre donne della Malesia che hanno lasciato tutto per andare in Medio Oriente e offrirsi ai jihadisti.
Lo ha rivelato un ufficiale dell’intelligence nel Paese asiatico al Malaysian Insider aggiungendo che molte donne anche dalla Gran Bretagna e dall’Australia si sono unite all’Is. L’anno scorso, invece, si era parlato in particolare delle volontarie che partivano dalla Tunisia. Fra queste il caso di una studentessa di storia: la sua odissea si può sintetizzare in un solo numero, 152, quanti sono stati i combattenti che, con la formula dei jihad al-nikah, ha sposato, anche solo per poche ore. Il bisogno di avere una donna al proprio fianco sta diventando una necessità così impellente per i combattenti dell’Is che nella città di al-Bab a nordest di Aleppo, è stata creata una sorta di agenzia matrimoniale. Le donne single e vedove si possono registrare per sposare un jihadista. Secondo il Syrian Observatory for HumanRights, i militanti si recano nell’agenzia scelgono la potenziale moglie che interessa loro e poi si incontrano con la famiglia e fanno un’offerta formale di matrimonio. Oltre a finire spesso in una condizione di semischiavitù, le donne sotto il Califfato sono strettamente controllate. È stata creata infatti nella città siriana di Raqqa, considerata come la roccaforte dell’ls, la brigata AI-Khanssaa, una sorta di polizia femminile che fa rispettare la sharia, in particolare contro chi mostra in pubblico i simboli della cultura occidentale