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 2014  settembre 16 Martedì calendario

PERISCOPIO

Possiamo dare questa definizione di azienda pubblica italiana: impresa posseduta dallo Stato, pagata dai cittadini e controllata dai sindacati. Ugo Arrigo. Il Fatto.

(mfimage) Pirelli è oggi una realtà che ha il 6% della produzione e del fatturato in Italia, il 35% in Europa, il 65% nel resto del mondo: dal Brasile agli Stati Uniti, dalla Cina alla Russia, al Medio Oriente. È quindi fisiologico e inevitabile che gli investitori internazionali ne accompagnino la crescita. Michele Osta. MF.

Nel giro di un anno l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, ha perso prima il presidente Giuseppe Mussari, travolto dall’inchiesta Montepaschi, e poi un vicepresidente, Giovanni Berneschi, causa arresto. I banchieri sono arrivati al punto che l’economista Luigi Zingales li ha gratificati, addirittura sul Sole 24 Ore, con un anatema di questo tipo: «Nonostante i molti galantuomini, ci sono talmente tanti delinquenti che, a entrare in una banca, c’è d’aver paura di essere derubati, non dai rapinatori, ma dai banchieri». Giorgio Meletti. Il Fatto.

L’economista possiede la cultura e il vocabolario che gli permettono di spiegare momentaneamente l’inesplicabile, utilizzando la truffa intellettuale per far credere alla brava gente che essi hanno compreso ciò che non sarà mai alla loro portata. Egli gioca con le statistiche, conosce i risultati dei gruppi prima dei loro azionisti, pranza con i padroni del listino e, in caso di crisi, vale a dire ormai sempre, inventa dei metodi di salvataggio che lo fanno disperare perché non li vede applicare dal governo. Si può interrogarlo sull’aumento della disoccupazione, sul disastro del commercio con l’estero, sull’aumento delle imposte, sulle stock option e sui dividendi. Egli risponde a tutto. Tuttavia, è incapace di dare un consiglio soddisfacente ai piccoli risparmiatori che vogliono conservare un gruzzolo che non è nemmeno questione di far fruttificare, dato che i soldi hanno smesso di produrre dei soldi. Philippe Bouvard, Je crois me souvenir... (J’ai lu).

Mi si obietterà che la tv è un settore delicato e non può essere paragonato, ai fini della sua privatizzazione, alle Poste o alle Ferrovie. D’accordo, ma allora come definiamo l’informazione fornita da Sky o da La7? Servizio privato? Direi di no. È un servizio pubblico fornito spontaneamente dal mercato, da attori economici privati, e senza bisogno di finanziamento pubblico coperto da tasse dei cittadini. Ugo Arrigo. Il Fatto.

Ricordo la mia prima entrata in sala operatoria con i guanti, la cerimonia dei lavacri, le dita aperte verso il soffitto, le pinze cocker e le mosquito, la pelle che si scuce sotto il bisturi e la furia con cui il sangue zampilla, il drenaggio, le sonde, le macchine, l’odore del corpo aperto e quello degli oggetti, l’odore di bucato dei camici e dell’alcol. L’odore di monaca e di infermiere. Il piacere della sigaretta alle sei del mattino uscendo dalla sala di dissezione con Augusto, prestigiatore del corpo umano, che tagliava e cuciva pupazzi di carne come bambole. Paolo Guzzanti, I giorni contati (Baldini&Castoldi).

La stazione ferroviaria più chic è quella di Palermo. Si entra e ci si dirige verso l’atrio. Si consultano i tabelloni con gli orari e le destinazioni, si va verso i binari, com’è normale che sia, ma poi nessuno staziona alla stazione di Palermo per prendere il treno. A fianco della strada ferrata, dentro il recinto delle Ferrovie di stato, c’è il piazzale interno con gli autobus. Non ha senso infatti prendere un treno per Siracusa. Impiegherebbe almeno otto ore. E qualcosa come cinque e mezzo - di ore - ce ne vogliono per arrivare a Catania. Così anche per Messina. Un percorso ferroviario, in Sicilia (da Trapani a Taormina, faccio un esempio), dura quanto la Transiberiana ed è per questo che i pendolari preferiscono l’autobus in quel parcheggio a pettine dove strillano, festose, le destinazioni: Enna, Ragusa, Ravanusa, Caltanissetta. Pietrangelo Buttafuoco. Il Foglio.

L’innovazione è interessante quando apporta realmente un contributo al progresso umano. Quando i ricercatori scoprono una molecola che sostituisce l’interferone e guarisce definitivamente l’epatite C in 12 settimane, quando un ingegnere fabbrica il Led, le lampade luminescenti che permetteranno alla fine di economizzare centinaia di centrali elettriche; quando Toyota crea l’auto ibrida, gli autori di queste innovazioni possono esserne fieri. Essi infatti rendono un servizio reale, non solo ai loro clienti ma, più estesamente, alla collettività intera dato che queste innovazioni permettono di migliorare le nostre vite e di avviare a soluzione la crisi ecologica. Luc Ferry. Le Figaro.

In questo momento sono appassionato dall’opera del conte de Kreutz, che fu ambasciatore della Svezia a Parigi tra il 1768 e il 1783. È lui che ha trasmesso alla Svezia le idee dei Lumi. Era un amico di Diderot e di Marmontel, che aveva un circolo da Madame du Deffand e riceveva Voltaire alla sua tavola. Dato che esisteva una sezione speciale della polizia segreta di Luigi XV che sorvegliava i diplomatici, noi disponiamo, oggi, di tutti i rapporti segreti sulle loro sere, i loro spostamenti, le loro signore. Horace Engdahl, svedese, scrittore, massimo responsabile nell’attribuzione del Nobel della letteratura. Le Monde.

Simone Veil è un fenomeno davvero singolare. Quasi una santa, benché intollerante e arrogante. Ovvero: proprio per questo. Emil Cioran, L’agonia dell’Occidente (Bietti).

Se vuoi che i tuoi figli ricordino la loro cultura, la amino, la capiscano e continuino a creare entro di essa, allora leggi al tavolo di famiglia, associa i testi al cibo e al canto. Insegna loro ad amarli. E comincia quando sono molto piccoli, prima che siano travolti dalle facili tentazioni. Fania Oz, figlia dello scrittore Amos. La Stampa.

Salì dalla foresta dei semafori la sirena di un’autoambulanza che lacerò la città come il coltello di un pazzo nella tela di un prezioso dipinto e si perdette frenetica verso San Babila. Luigi Santucci, Orfeo in Paradiso (Mondadori).

Qui, di solito, ci sono i pioppi. Si comincia a mettere giù le trappole per i conigli selvatici e qualche leprotto. Maurizio Milani, Saltar per terra causa vino.

Una volta con una donna mi sentivo come un leone uscito dalla gabbia. Oggi mi sento un pesce fuor d’acqua. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 16/9/2014