Luigi Grassia, La Stampa 13/9/2014, 13 settembre 2014
LA SNAM COMPRA LO SNODO EUROPEO DEL GAS
La Snam si prepara a crescere da operatore esclusivamente italiano a grande protagonista europeo del trasporto del gas. La società proprietaria della rete nazionale del metano si annette il gasdotto Tag, che sta interamente al di fuori dei nostri confini, in Austria: il Tag è una linea strategica fra Baumgarten (al confine fra Austria e la Slovacchia) al passo del Tarvisio (da dove il gas entra in Italia). È fatto da 1140 chilometri di tubi (su tre percorsi paralleli di 380 km ciascuna) ed è in assoluto il gasdotto attraverso il quale, nel corso dei decenni, è arrivato più metano in Italia. Insomma è uno snodo essenziale della rete europea del gas (come fa vedere la cartina in questa pagina).
In realtà il Tag è già italiano, perché appartiene alla Cassa depositi e prestiti; e il fatto che passi alla Snam, che a sua volta ha nella Cdp l’azionista di controllo, può far sembrare l’operazione una partita di giro. Ma il cambio di proprietà è importante perché la Cassa opera come holding finanziaria mentre la Snam è un’azienda operativa e in quanto tale sembra più idonea a portare avanti un progetto di crescita industriale.
L’acquisizione del Tag da parte di Snam era in gestazione da tempo; il passo compiuto ieri è il via libera del consiglio di amministrazione della Snam all’acquisto dell’84,47% del Tag per 505 milioni di euro Da notare che quei 505 milioni saranno pagati da Snam mediante un aumento di capitale sottoscritto interamente dal socio Cdp; è come se la Snam pagasse la Cdp in azioni.
Per Snam non è esattamente la prima acquisizione di metano dotti oltreconfine, ma la si può considerare tale, perché l’unico precedente (in Belgio) è finito con una ritirata.
C’è un’obiezione che forse si può fare: il gas che il Tag porta fino al passo del Tarvisio, e quindi in Italia, è tutto gas russo; non solo, ma si tratta di gas russo che transita per il territorio dell’Ucraina. In teoria questo flusso di metano potrebbe essere interrotto da combattimenti, sanzioni o contro-sanzioni. L’acquisizione del Tag da parte della Snam conferma la dipendenza energetica dell’Italia dalla Russia; d’altra parte non la peggiora, lascia solo le cose come stanno. Commenta Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia: «Sì, la Snam ha preso un’attività un po’ rischiosa. Per il prossimo inverno si potrebbe temere qualche problema. Ma non ho dubbi che il futuro del gas in Europa sia in Russia».
Tabarelli vede importanti sviluppi per il gasdotto Tag, che probabilmente è destinato ad aumentare il suo flusso. «In futuro arriverà nell’Europa del Sud anche il metano del South Stream, cioè del gasdotto sotto al Mar Nero che aggirerà il territorio ucraino. I tubi del South Stream attraverseranno i Balcani fino all’Austria. Potrebbero arrivare direttamente al Tarvisio, ma prevedo che la connessione sarà a Baumgarten, che è già uno snodo completamente attrezzato». E allora il Tag assorbirà tutto il flusso supplementare, aumentando d’importanza nella rete europea.
La Strategia energetica nazionale (il documento sullo sviluppo del settore) propone all’Italia il ruolo di «hub» del gas, cioè di piattaforma di transito verso il Nord Europa (con il pagamento dei diritti di passaggio) del metano che arriva dall’Algeria, dai rigassificatori italiani, dal gasdotto Tap (attraverso l’Adriatico) e anche dal South Stream. Al momento il flusso di metano si muove solo da Nord a Sud (cioè i tubi portano il gas del Mare del Nord e dall’Olanda verso l’Italia). Ma se l’Italia si fa hub, potrà esserci anche un flusso importante da Sud verso la Germania, e il Tag della Snam svolgerebbe un grande ruolo.
Luigi Grassia, La Stampa 13/9/2014