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 2014  settembre 15 Lunedì calendario

I PROFESSIONISTI DELLA PROFEZIA


NEW YORK Se il mondo si è indignato quando la talpa Edward Snowden ha rivelato quanto è vasta l’attività spionistica degli Stati Uniti, dovrebbe indignarsi doppiamente nello scoprire che tante informazioni non portano a previsioni corrette e a proteggere la società da gravi crisi ed esplosioni sociali ed economiche. L’ironia della situazione è che la stessa intelligence americana ha appena contribuito a scoprire che le previsioni più affidabili si possono fare semplicemente leggendo i giornali e facendo ricerche su internet.
O meglio: ci sono persone fra di noi - gente assolutamente normale, professionisti e impiegati - che pur con un minimo di informazione riescono a predire quel che succederà con precisione di gran lunga maggiore rispetto agli analisti Cia e Nsa che hanno accesso agli incartamenti top-secret. Questi individui sono stati definiti "superforecasters", cioé persone in possesso di una super capacità di prevedere. E hanno insegnato al mondo dell’intelligence alcune lezioni importanti, prima fra tutte che i migliori "veggenti" sono coloro che non hanno paura di cambiare opinione, che sono disposti a cercare e scoprire l’esistenza di pareri opposti e che siano pronti ad abbracciare le novità.
CROWDSOURCING
L’esistenza dei superforecasters è stata rivelata nell’ambito di un progetto ideato da una squadra di psicologi in collaborazione con l’Ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale. Questo ufficio è nato nel 2004 come conseguenza del clamoroso fallimento delle agenzie spionistiche Usa nel prevedere gli attentati dell’undici settembre 2001. L’ufficio funziona da centro di aggregazione e di smistamento del lavoro delle 17 agenzie di intelligence del Paese, e il suo compito è di capire come migliorare la capacità di prevedere altre crisi.
E’ per questo che la Iarpa (Intelligence advanced research projects activity), la branca dedicata allo sviluppo di nuovi modelli, ha accettato la proposta di collaborazione del professor Philip Tetlock, uno dei più rispettati studiosi dell’industria delle previsioni. Tetlock, con i colleghi Barbara Mellers e Don Moore, ha creato tre anni fa il "Good Judgment Project", che è appena entrato nel suo quarto e ultimo anno.
Si tratta di un "crowdsourcing", cioé di una collaborazione via internet aperta a tutti i volontari che vogliano partecipare. Chi si iscrive al progetto riceve un breve corso di addestramento e poi viene chiamato a pronunciarsi sulla probabilità o meno che un certo fatto avvenga. Nell’anno che si è concluso a giugno, ad esempio, i volontari dovevano assegnare una probabilità fra uno e dieci a domande tipo: "Quanto è possibile che la Corea del Nord lanci un missile prima del 10 maggio 2014?".
LA SIGNORA ELAINE
Ebbene, nell’arco dei tre anni dell’esperimento, la Iarpa ha subito una sorpresa: c’è un gruppo di individui, circa trecento sui 20 mila volontari che si sono iscritti sin dal primo anno, che batte ogni analista delle agenzie più specializzate. Questi sono i superforecasters. Una di loro, la signora Elaine Rich, ha concesso un’intervista alla National Public Radio e ha confessato di aver basato le sue azzeccatissime previsioni sull’Ucraina, il Venezuela, la Corea del nord «su ricerche compiute attraverso Google». La signora è una dentista che vive nel Maryland ed è entrata nel progetto solo per curiosità: «Non devo rispondere a nessuno, posso dare un giudizio in perfetta libertà, e questo credo che aiuti», ha spiegato.
LE SCIMMIE
Per Tetlock si tratta di una bellissima scoperta: se il professore della University of Pennsylvania ha ideato questo esperimento, si deve anche al fatto che per anni aveva studiato l’industria delle previsioni constatandone il generale fallimento. Nel suo volume "Expert Political Judgment", del 2005, racconta di aver seguito per 18 anni i massimi esperti e di aver dimostrato che le loro previsioni avevano meno probabilità di fare centro rispetto a un gruppo di scimmie intente a lanciare le frecce su un bersaglio. Tetlock tuttavia crede nella possibilità di fare valutazioni più precise, sempre che si evitino gli errori peggiori, ad esempio raccogliere un eccesso di informazioni o credere troppo nelle proprie opinioni del mondo.
I METODI
La sua collega, Barbara Mellers chiarisce: i migliori forecasters «mantengono un processo di pensiero attivamente aperto», cioé «non pensano che cambiare opinione sia un segno di debolezza». Alla Iarpa intanto ammettono di essere eccitati: «Ci hanno dimostrato che è possibile migliorare le previsioni di geopolitica anche rispetto a metodi che finora abbiamo considerato i migliori esistenti» dice Jason Matheny, manager della Iarpa. Essendo comuni cittadini i superforecasters non potranno entrare a far parte ufficialmente dell’intelligence, ma probabilmente saranno usati come "complemento". Dopotutto, chiarisce Matheny, «ci sono fatti e informazioni che non esistono su Google», fatti "top secret" ai quali i nostri bravi volontari del progetto Good Judgment non possono avere accesso.