Libero 15/9/2014, 15 settembre 2014
LAVORIAMO 161 GIORNI L’ANNO PER IL FISCO
Su ogni famiglia italiana pesa ogni anno un carico fiscale medio di quasi 15.330 euro. Tra Irpef, contributi, addizionali locali, ritenute, accise, bollo auto, canone Rai, tassa sui rifiuti, e via dicendo, ogni nucleo famigliare versa all’Erario, alle Regioni e agli Enti locali circa 1.277 euro al mese. Un importo da far venire i brividi e che corrisponde, in pratica, allo stipendio medio percepito mensilmente da un impiegato.
A fare i conti è stato l’ufficio studi della Cgia di Mestre che ha stimato il gettito di imposte, tasse, tributi e contributi previdenziali versati ogni anno dalle dalle famiglie italiane allo Stato. Nel 2013, grazie all’abolizione dell’Imu sulla prima casa, il prelievo medio sui dodici mesi è sceso a 15.329 euro: 325 in meno rispetto a quanto versato nel 2012. Per l’anno in corso, però, la tendenza si invertirà nuovamente e il gettito è destinato ad aumentare ancora. A provocare la nuova stretta fiscale saranno l’introduzione della Tasi e gli effetti legati all’aumento dell’aliquota Iva salita lo scorso ottobre dal 21 al 22 per cento.
«Siamo un Paese di tartassati», spiega il segretario degli artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi, «ma i servizi che riceviamo dallo Stato spesso non sono all’altezza delle aspettative. Dalle infrastrutture alla sanità, dai trasporti all’ istruzione, in molte regioni la qualità e la quantità di questi servizi è spesso inaccettabile».
Scarse le speranze che la tendenza si possa invertire nel breve termine. «Nonostante la restituzione degli 80 euro ai redditi più bassi», aggiunge Bortolussi, «con un carico fiscale di questa portata sarà difficile rilanciare i consumi delle famiglie. Il livello di arrabbiatura raggiunto nei confronti di un fisco sempre più aggressivo e pretenzioso, ha fatto scendere ai minimi storici la fiducia dei consumatori italiani».
Nel 2014 abbiamo lavorato 161 giorni, fino all’11 giugno, per far fronte al prelievo fiscale e contributivo. Nel 1995 ci eravamo fermati al 30 maggio.
A. B.