Fulmini 15/9/2014, 15 settembre 2014
VECCHIO/1
«Mai arrabbiarsi quando senti dire che sei troppo vecchio e non puoi più vincere. L’importante è sognare. Avere degli obiettivi e guardarli a mente fredda. Sapevo di poter arrivarci, quest’anno avevo fatto quattro volte secondo e Marc non poteva essere sempre al 100%. E mi ero giurato che quella volta io sarei stato pronto» (Valentino Rossi dopo la vittoria di Misano).
VECCHIO/2 «Non mi sento così vecchio da fare la riserva. A giugno incontrerò la società: è giusto che il Palermo abbia i propri programmi, avrò ancora un anno di contratto e vorrò capire che progetti ci saranno. Ora penso solo a raggiungere il prima possibile la salvezza» (il portiere Stefano Sorrentino).
BANDIERA «Mercato? C’è stata la possibilità di cambiare maglia, ma io sono voluto rimanere. In passato, quando sono arrivato, avevo espresso la volontà di diventare una bandiera qui. Ho fatto una scelta» (Antonio Candreva).
MITO «Quando ero ragazzo, a Buenos Aires, tifavo per il Napoli di Maradona, come tutti gli argentini, ma ammiravo il Milan di Gullit e Van Basten. Sono cresciuto con il mito di Van Basten, lui era il massimo, l’obiettivo a cui tendeva chiunque facesse il centravanti» (Hernan Crespo).
ZERO «Menez? Altro che parametro zero, ha rincorso e segnato, gli piace giocare centrale ma non chiedetemi se complica le cose a Torres, avrò bisogno di tutti» (Filippo Inzaghi).
CONTROPIEDE «Contropiede? Non rispondo più a chi non capisce di calcio. Io lascio che a parlare siano le partite, basta guardare il possesso palla e tante altre cose» (Walter Mazzarri).
CLAMORE «Non capisco tutto questo clamore sul mio breve periodo a Liverpool: lavoro 16 ore al giorno e vivo nel centro tecnico di Castel Volturno da solo. Avevo bisogno di stare con la mia famiglia. Nei momenti importanti del Napoli ci sono sempre» (Rafa Benitez dopo le polemiche per la sua breve vacanza della scorsa settimana).
LIMITI «Lasciatemi fare autocritica: a volte avere un allenatore che riscuote il gradimento dello spogliatoio può diventare un limite» (Carlo Ancelotti).
CARICATURA «Mourinho? Un personaggio fatto su misura per questi tempi rumorosi e vuoti. Possiede un grande fascino mediatico che quando vince lo trasforma in eroe e quando perde in caricatura» (Jorge Valdano).