Gianni Mura, la Repubblica 14/9/2014, 14 settembre 2014
LOTITO
[...] Ho letto che Lotito gira con cinque o sei diversi telefoni cellulari. E mi sono chiesto perché. Non era più comodo chiederlo a lui? Forse sì, ma essendo Lotito un fenomeno nel senso etimologico del termine è anche piacevole studiarlo da fuori. Escludo che si tratti di status symbol, ormai un cellulare ce l’hanno anche le badanti e i mangiabanane, come direbbe un amico di Lotito. Dopo tanto riflettere, sono arrivato a un bivio. La prima spiegazione è che, come i grandi scacchisti, da Capablanca a Kasparov, egli giochi in contemporanea su ogni telefonino, parlando con altrettanti interlocutori e spiegando ad ognuno il da farsi. Seconda spiegazione: con un altro colpo di genio, il nostro, conscio dell’esistenza in passato degli specchi ustori, ha creato gli specchi sonori, così che pure una riflessione tra sé e sé abbia voce. Il problema è il suo alter ego (si chiama Massimo): non ha il dono della sintesi e spesso vuole avere ragione. Ne escono discussioni lunghissime, estenuanti per chiunque ma non per Lotito. Che mai mostra segni di stanchezza e nemmeno ha le tasche della giacca sformate da tanti telefonini. [...]