Angelo Aquaro, la Repubblica 14/9/2014, 14 settembre 2014
E FU COSI’ CHE I SOLDATI DIVENTARONO LETTORI
Quelli che una volta era meglio, e che i vari Amazon e gli ebook saranno la rovina dei libri, dovrebbero andare a riascoltarsi H. V. Kaltenborn. «Certi editori pensano che gli affari peggioreranno», diceva giusto settant’anni fa, 1944, il papà del giornalismo radiofonico, così noto ai tempi da finire in un film di Frank Capra, «ma io vi faccio questa previsione: gli editori americani si sono lanciati in un esperimento che per la prima volta ci trasformerà in una nazione di lettori». Di che si trattava? Convinti che le guerre si vincono prima con le idee che con le armi, proprio mentre i nazisti bruciavano i libri, gli americani pensarono bene di moltiplicarli: stampandone a milioni, a prezzo stracciato, per le forze armate… Sì, è una storia davvero esemplare questa ricostruita oggi da The Atlantic. Oltre che con i popolarissimi western, i gialli e i romanzi più o meno sexy – compagni preziosissimi, questi ultimi, nella solitudine del fronte – i soldati delle più varie estrazioni, infatti, si confrontarono per la prima volta con i classici. E così, alla fine della Seconda guerra mondiale, quei 122 milioni, 951 mila e 31 volumi stampati per l’esercito, lungi dal deprezzare il valore dei libri, come temevano gli editori meno coraggiosi, aprirono invece a un pubblico immenso quel mercato che negli Usa è proliferato fino a giorni nostri. Ecco, quelli che una volta era meglio, e che i vari Amazon e gli ebook saranno la rovina dei libri, dovrebbero davvero ricordare che in ogni guerra, anche tecnologica, vince sempre chi non ha paura: soprattutto delle idee.