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 2014  settembre 12 Venerdì calendario

MESSA IN PIEGA AI BARBONI

C’è chi la beneficenza la fa donando soldi, cibo, o vestiti dismessi. E poi c’è Mark Bustos, parrucchiere trentenne di New York, che mette a disposizione dei senzatetto le sue talentuose mani e le sue preziose forbici.
Un suo taglio, noi salone dove lavora dal lunedì al sabato, costa centinaia di dollari, ma non la domenica. La domenica, il suo giorno libero, Mark prende uno sgabello di plastica, una bacinella, un paio di forbici e un pettine e gira per la città, offrendo un nuovo taglio e una rinfrescata ai poveri che incontra sulla strada.
Lo fa da mesi, al ritmo di sei «clienti» a settimana. «New York» dice Mark, originario delle Filippine, «mi ha dato tanto, questo è il mio modo di restituire qualcosa: metto a disposizione il mio talento per chi ha bisogno di una seconda possibilità. Quello che faccio io è solo dare una mano a chi ha bisogno di una spintarella per sentirsi un po’ più posto e ritrovare la fiducia in se stesso e anche, spesso, il rispetto degli altri. La gente ti tratta meglio se sei in ordine: è brutto e crudele a dirsi, ma è la verità».
Così, come Mark ha potuto verificare più volte, basta uno shampoo ben fatto, un taglio nuovo, un volto rasato per essere trattati con più rispetto, e, di conseguenza, per avere meno paura del mondo e provare a ripartire, cercare un lavoro, un amore o una speranza.
«Non dimenticherò mai il mio primo "cliente" della domenica. l’uomo da cui, poi, tutto questo è cominciato» ha raccontato Mark all’edizione americana dell’Huffington Post. Ero nelle Filippine, ero tornato a casa per fare visita ai miei genitori. C’era quest’uomo, si chiamava Jemar, che dormiva per strada. Gli chiesi se potessi offrirgli il pranzo e tagliargli i capelli. Mi lasciò fare, ma per tutto il tempo non disse una parola. Solo alla fine, quando gli ho mostrato la sua nuova immagine riflessa nello specchio, finalmente mi parlò e mi chiese se conoscessi qualcuno che cercava gente da assumere».
Nessuno sa se alla fine Jemar un lavoro lo abbia trovato davvero e se sia riuscito a costruirsi un nuovo futuro, ma da quel taglio di capelli è sicuramente partita la seconda vita di Mark, che appena tornato a New York si è trasformato in una specie di Robin Hood della messa in piega.
«Sono due le ragioni per cui, ogni domenica, mi piazzo agli angoli delle strade del mio quartiere: la prima è farmi vedere da chi sui marciapiedi vive e dorme; la seconda è rendermi visibile a quelli che passano di lì. Vorrei che tutti capissero che tutti, proprio tutti, possiamo fare qualcosa per qualcuno e per quanto il nostro gesto possa sembrarci piccolo e insignificante, è sempre meglio che non fare niente per nessuno».
Inevitabile, dunque, che Mark e il suo salone di bellezza per poveri sbarcassero sui social network: su Twitter, dove ha lanciato l’hashtag #BeAwesomeToSomebody, e su Instagram, dove, con l’aiuto di un amico fotografo, Mark racconta in poche parole le storie dei suoi clienti, mostrando le foto di come sono «prima» e «dopo», e di come, di pari passo con l’acconciatura, cambia anche il loro sguardo.